14/05/2019 - L’ultima opera realizzata dal grande architetto Le Corbusier è un Padiglione in riva al Lago di Zurigo ed è stato aperto al pubblico sabato scorso, 11 maggio.
“Completata nel 1967, l’opera d’arte di Le Corbusier è un gioiello architettonico: l’ultima costruzione del grande architetto, designer e artista svizzero-francese è il suo unico edificio interamente in vetro e acciaio. Il che è significativo perché per lui il cemento non era solo un materiale, ma un vero e proprio strumento. D’altro canto, con la casa colorata in riva al lago, Le Corbusier ha trasformato in realtà la sua visione della sintesi tra architettura, vita e arte. Il padiglione espositivo segue appieno il sistema Modulor, una scala di proporzioni sviluppata dall’artista e basata sulle misure dell’uomo e sulla sezione aurea”.
Il Pavillon Le Corbusier è nato grazie all'iniziativa e alla grande dedizione dell'interior designer e gallerista Heidi Weber che ottenne dalla città di Zurigo i diritti di costruzione per cinquant'anni e guidò la realizzazione con pazienza e perseveranza nonostante molte difficoltà. I lavori per la costruzione iniziarono nel 1964, ma si fermarono con la morte di Le Corbusier nell'agosto del 1965. Successivamente, fu creato un nuovo gruppo di progetto per completare con successo l'edificio.
Il padiglione fu inaugurato nel 1967 come ultimo progetto di Le Corbusier.
Quando, nel 2014, la concessione scadette, la proprietà passò alla città di Zurigo che lo ha completamente rinnovato nell'arco di un anno e mezzo (ottobre 2017 - febbraio 2019). A tal fine, gli architetti Silvio Schmed e Arthur Rüegg hanno analizzato meticolosamente l'edificio per ristrutturarlo con competenza e grande attenzione ai dettagli.
Oggi, il Pavillon Le Corbusier risplende di nuovo con la stessa freschezza, eleganza e colori brillanti di quando fu costruito.
Il padiglione ha riaperto come museo pubblico gestito dal Museum für Gestaltung Zürich per conto del proprietario, la Città di Zurigo. La mostra inaugurale, Mon univers (fino al 17 novembre 2019), esplora la passione personale del grande architetto per il collezionismo e offre uno scorcio del suo cosmo creativo.
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