06/06/2019 - Un dialogo attraverso il tempo, un legame sottile e segreto tra le persone, gli spazi e le cose. Questo il concept della collezione 2019 di Poltrona Frau, una 'Connecting Experiences' che mette al centro l'accoglienza e l'incontro. Pezzi 'fuori dal tempo' - come le riedizioni di alcuni grandi classici del design - e nuovi prodotti interpretano coerentemente la stessa filosofia dell'abitare.
Da 1919 a 2019: dopo un secolo esatto nuovo nome, nuove dimensioni, nuove proporzioni. Per lo storico modello in pelle capitonné è cambiato tutto ma non è cambiato niente: Poltrona Frau, in collaborazione con Roberto Lazzeroni, ha saputo reinterpretarlo mantenendone intatto lo spirito originario.
Una sfida non da poco, ripensare una poltrona che da cento anni accompagna la storia e riassume in sé l'essenza stessa del brand: 1919 è nata come pezzo classico, destinato a durare a lungo nel tempo. Ampia, solida, imbottita a mano, completamente rivestita in pelle con una complessa lavorazione artigianale nelle volute plissettate dei braccioli e nel motivo capitonné dello schienale.
Roberto Lazzeroni si è accostato a questa icona del design con grande rispetto e affetto. L'ha osservata da ogni angolazione, ci si è seduto, l'ha toccata, vissuta. E ha capito che le proporzioni non erano più adatte alle moderne esigenze di comfort. La poltrona 2019 diventa così una nuova versione dell'originale che mantiene intatte tutte quelle caratteristiche che l'hanno resa celebre.
Di quest'anno è anche la riproposta della libreria free-standing girevole Turner, un progetto del 1963 di Gianfranco Frattini. Ispirata alle classiche librerie inglesi da centro stanza, destinate ai "libri del cuore" da tenere sempre a portata di mano, la libreria girevole Turner è tuttavia all'avanguardia nella concezione. La struttura portante a tre livelli si sviluppa verticalmente come un edificio, e ad ogni piano è dotata di scanalature che fungono da binari e che permettono di aggiungere o togliere una serie di pannelli divisori, creando a piacere diverse combinazioni in un gioco sempre nuovo di pieni e di vuoti. La riedizione di Poltrona Frau è attualizzata nei materiali ma realizzata con grande cura e rispetto filologico.
In occasione dei cento anni dalla nascita di Max Huber, Poltrona Frau omaggia il celebre grafico-artista svizzero con Billie e Dizzy, collezione di tappeti realizzati selezionando dall’archivio due opere inedite su carta, rispettivamente del 1936 e del 1947.
Il tappeto Billie prende il suo nome da Billie Holiday, una delle più intense voci jazz di inizio ‘900. Billie è caratterizzato da un disegno rigoroso, quasi costruttivista, che occupa gran parte della superficie del tappeto. La grafica è apparentemente semplice, formata da pochi elementi calibrati in ogni singolo dettaglio. Due soli segni su fondo neutro: uno rosso intenso, formato da un cerchio e da una linea verticale, e uno grigio antracite, composto da due linee perpendicolari.
Il tappeto Dizzy si rifà a un disegno caratterizzato da una serie di linee cadenzate, con un ritmo che simbolicamente ricorda Dizzy Gillespie, uno degli inventori del bebop e del jazz moderno. Dizzy è formato da piccole linee spezzate realizzate in due colori differenti e disposte in senso orizzontale e verticale. I trattini nascono dal centro del tappeto e si sviluppano in senso radiale verso i lati esterni, diventando via via più rarefatti e più lunghi.
Tra le novità di quest'anno il sistema di sedute Get Back, di Ludovica e Roberto Palomba, uno spazio accogliente e solo apparentemente informale, curatissimo in ogni dettaglio, dove poter tornare ogni sera per abbandonarsi al relax. O la poltrona Martha, di Roberto Lazzeroni, che con le sue linee aperte e sinuose riesce a coniugare leggerezza e comfort.
Nel vaso-scultura Rips di Carina Seth Andersson, l'essenzialità del design nordico si fonde armoniosamente con la leggerezza materica del vetro soffiato dai maestri veneziani. Mentre nuove declinazioni del lusso contemporaneo vengono espresse da Coupé di GamFratesi, un letto che già dal nome e dalle linee aerodinamiche è un omaggio all'estetica classica e ovattata delle grandi auto sportive. E dal sistema di pouf Grant, disegnato da Tristan Auer in diverse configurazioni, ispirato da un mix ironico e un po' nostalgico di suggestioni rétro riecheggianti una golden age stilistica ed esistenziale.
Numerosi anche gli ampliamenti di gamma in tutte le tipologie di arredo, dalla panca e la poltrona Clayton alla poltroncina Archibald, tutti disegnati da Jean-Marie Massaud. Dalle lampade Xi, di Neri&Hu e Soffi, di GamFratesi, al tavolo Bolero Ravel, di Roberto Lazzeroni che firma anche la consolle per la collezione Fidelio. Mentre la serie di oggetti-contenitori Zhuang, di Neri&Hu, si arricchisce con il set da scrivania per l'ufficio.
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