03/07/2019 - Una scatola per l'abitare, articolata su tre livelli, nei dintorni della città barocca di Noto, in Sicilia. Un raffinato intervento di interior recentemente portato a termine da Salvatore Spataro, architetto locale oggi di base a Firenze, che ha comportato la ridistribuzione funzionale della villa in un'ottica di sottrazione, più che l'addizione.
Operazione questa che ha reso lo spazio più fluido, senza orpelli, contemporaneo. Libero cioè di accogliere elementi e dettagli nati dalla collaborazione sinergica tra architetto, committenza e artigiani locali. Pochi oggetti, ma di grande impatto.
Cuore dell'intero progetto di rilettura spaziale, la zona giorno: un luminoso open space, un ambiente bianco, arricchito dalla grande apertura sul giardino, in cui il minimalismo incontra l'estetica industriale.
Non solo cromaticamente, dove la neutralità delle finiture è declinata nei toni freddi del bianco ottico e del grigio grafite, in contrasto con il verde brillante della vegetazione, ma anche matericamente, grazie all'incontro tra rivestimenti che si fanno texture, elementi in cemento facciavista e superfici lisce, quasi riflettenti.
Qui, una lunga parete in mdf laccato bianco è decorata con un un pattern a motivo geometrico, creando un continuum tra la zona pranzo e quella living.
La grande cucina a isola, invece, si presenta come un volume puro, compatto che dialoga con lo spazio in maniera decisa, lasciando un segno grafico, accentuato dalla scenica illuminazione a sospensione che la sovrasta. Al secondo livello, uno studio , in cui la libreria è stata progettata su misura con l’intento di ricreare un microambiente di re lax, raccolto, dove lavorare o leggere circondato dal calore di libri e complementi di design (inclusa una Lambretta!). Una scatola nella scatola.
All'ultimo livello, infine, la zona notte e la cabina armadio, realizzata in legno di noce con led integrati nel le scaffalature e nei contenitori. Una casa che è stata completamente riarredata in chiave contemporanea, con un'attenzione particolare ai dettagli e al gusto della committenza, in perfetto equilibrio tra minimalismo e sapore barocco, un omaggio alla propria terra e alla tradizione.
(testo di Giulia Mura)
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