23/10/2019 - Esattamente ad un anno prima dell'apertura della Esposizione Mondiale di Dubai (Expo 2020), lo scorso 20 ottobre, l'Italia ha svelato il progetto definitivo per il suo padiglione nazionale, ideato da CRA-Carlo Ratti Associati, Italo Rota Building Office, matteogatto&associati e F&M Ingegneria.
Tre barche attraccheranno metaforicamente a Dubai e diventeranno la spina dorsale del padiglione – come esplorazione del riuso, della circolarità e dell'architettura riconfigurabile. Il padiglione aprirà le sue porte al pubblico il 20 ottobre 2020 a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, e rimarrà aperto fino al 10 aprile 2021.
Il design radicale si basa su un approccio circolare all'architettura. Le imbarcazioni saranno convertite nel tetto dell'area espositiva per la durata dell'evento e saranno restituite al mare entro la fine dell'Esposizione Mondiale. Allo stesso modo, il progetto mira a integrare materiali sostenibili - come bucce d'arancia, fondi di caffè, funghi e plastica riciclata estratta dall'oceano – che vengono utilizzati come elementi di costruzione.
Il padiglione si apre all'atmosfera, utilizzando strategie naturali di controllo del clima. Lo spazio è delimitato da una facciata adattabile, costituita da tende LED e corde nautiche. Questo sistema creerà uno strato digitale flessibile, in grado di trasmettere contenuti multimediali.
"Ci è piaciuta l'idea di un padiglione che si trasformasse continuamente," afferma Carlo Ratti, socio fondatore dello studio CRA e direttore del MIT Senseable City Lab presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT). "Abbiamo perseguito un tipo di architettura che potrebbe essere riconfigurata sia a lungo termine - grazie alla sua circolarità - sia a breve termine - grazie alle tecnologie digitali".
“Il padiglione è di natura circolare. Nulla va sprecato; al contrario, lo rivendichiamo e reimmaginiamo il suo scopo,” afferma l'architetto Italo Rota, socio fondatore di Italo Rota Building Office. "Il mare entrerà figurativamente nella struttura attraverso uno dei suoi organismi viventi, le alghe, che verranno utilizzate per produrre energia e cibo".
Il tetto del padiglione sarà una superficie sinuosa che ricorda le onde del mare e del deserto. Alla base, il padiglione sarà scolpito in una gigantesca duna di sabbia aperta al pubblico. Il progetto fa uno sforzo consapevole per integrare materiali che richiamano la geografia locale di Dubai e i rifiuti organici per sperimentare pratiche di costruzione più sostenibili e impegnarsi nell'economia circolare. Ad esempio, la mostra si estenderà su una duna di sabbia vera, mentre una passerella sopraelevata sarà rivestita con materiali innovativi ottenuti da bucce di arancia e fondi di caffè.
Il progetto esplora l’importanza di storia, tradizione e memoria nell’innescare l’innovazione, rendendo omaggio alle popolazioni marinare che hanno abitato il bacino del Mediterraneo nei secoli e hanno dato forma a un patrimonio culturale comune.
“L’Italia porta all’Expo 2020 un Innovation Hub, un padiglione dalla struttura innovativa, ispirato ai più avanzati elementi di sostenibilità e di economia circolare, che non sarà semplicemente un luogo espositivo, bensì dimostrativo della competenza italiana e del migliore ingegno e talento nazionale,” spiega Paolo Glisenti, Commissario Generale di Sezione per l’Italia per Expo 2020 Dubai.
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