29/11/2019 - È stato inaugurato lunedì a Milano, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Nuovo Campus Bocconi. L’ampliamento, sulla superficie di 35.000mq dell’ex Centrale del Latte, non si raffigura come una semplice realizzazione edilizia, ma come un vero e proprio intervento paesaggistico.
Le linee morbide progettate dallo Studio SANAA di Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, la trasparenza degli edifici e i 17.000mq di verde aperto al pubblico raggiungono il duplice obiettivo di plasmare un nuovo e organico campus urbano, la cui continuità è garantita dalla pedonalizzazione di parte di piazza Sraffa, e di creare un asse verde che va dal Parco Ravizza, a est, fino al Parco Baravalle, a ovest, estendendosi a sud verso il Parco delle memorie industriali dell’area ex-OM.
L’intervento, realizzato con un investimento complessivo di 150 milioni di euro, comprende un pensionato da 300 posti letto, operativo dallo scorso anno accademico, i quattro edifici che costituiscono la nuova sede della SDA Bocconi School of Management e un centro sportivo polifunzionale, operativo dal prossimo anno accademico, con due piscine (una delle quali olimpica da 50 metri, l’altra da 25), un’area fitness, un campo da basket/pallavolo e una running track al coperto, con tribune capaci di ospitare circa mille persone, suddivise tra piscina olimpica e campo da basket/pallavolo. Così come il parco, anche il centro sportivo sarà aperto alla cittadinanza.
Lo Studio SANAA si è aggiudicato il concorso internazionale indetto dalla Bocconi nel 2012 grazie soprattutto «alla capacità di ridefinire il concetto di campus come elemento integrante del tessuto urbano, con un insieme di edifici unitario, organico, non invasivo e contemporaneamente aperto – fisicamente e visivamente – al contesto», come recita la motivazione della giuria presieduta da Sir Peter Cook.
L’idea di apertura si concretizza nella sostanziale continuità tra spazi interni ed esterni che caratterizza l’architettura dello Studio SANAA. Le facciate degli edifici sono trasparenti, creando la sensazione di spazi interni che fluiscono verso quelli esterni, e le linee sono curve. Le articolazioni tradizionali dell’urbanistica milanese (strada, isolato, giardini, cortili) sono reinterpretate, a dimostrazione della forte sensibilità al contesto urbano di riferimento.
«Abbiamo cercato di integrare l’università con il parco utilizzando la forma architettonica della corte», dicono Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa.
Per esaltarne leggerezza e trasparenza, gli edifici hanno una conformazione che si chiude in se stessa, formando al centro delle corti: il perimetro esterno si affaccia verso la città e il parco e, dal lato interno, le corti degli edifici formano un ambiente naturale, trattato a verde o dove si può sostare. Ogni nucleo è impostato su un corpo di fabbrica che segue la scala degli edifici del contesto esistente, garantendo agli interni l’esposizione alla luce e offrendo ampie aperture sulle corti, in modo da ottimizzare e ridurre l’impiego di illuminazione artificiale.
In continuità con il profilo degli edifici, il parco si caratterizza per un sistema di portici/pensiline a forma organica, che guida e protegge i percorsi pedonali interni.
«Nella realizzazione del nuovo complesso, l’attenzione alla sostenibilità ambientale è stata massima», dice il Rettore della Bocconi, Gianmario Verona, «come dimostrano le numerose soluzioni innovative impiegate, che garantiscono l’autosufficienza energetica su base annua, l’assenza di emissioni nocive e pompe di calore e gruppi frigoriferi alimentati ad acqua senza consumo fisico della stessa, che viene prelevata e poi restituita al corso d’acqua del Ticinello».
Tutte le coperture degli edifici sono dotate di pannelli fotovoltaici ad alta efficienza, che producono oltre 1.200 kW di potenza nominale e il risparmio energetico è garantito dall’utilizzo delle pompe di calore e dei gruppi frigoriferi per bilanciare il fabbisogno termico dei diversi edifici, da un involucro degli edifici ad alta efficienza energetica (a una prima pelle esterna in lamiera stirata in alluminio anodizzato ne fa seguito una seconda in vetro e alluminio a taglio termico) e da un sistema evoluto di gestione dell’illuminazione con controllo automatico dei livelli di luminosità in ogni singolo spazio. Dei 35.000mq dell’area, 17.000 sono riservati al verde, con una piantumazione che privilegia le specie autoctone e già presenti nell’adiacente Parco Ravizza, come la quercia, il carpino bianco e il pioppo nero.
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