02/01/2020 - Collocato al settimo piano in una delle strade commerciali più vive di Shanghai, Nyx, progettato da Alberto Caiola Studio, prende il nome dalla dea greca della notte. Il club, ispirato formalmente alle rovine classiche, è avvolto in un cordino di pvc che risplende alla luce nera dell’UV.
Partendo dal presupposto che spesso in Italia le rovine dell’antichità fanno da sfondo alla naturale vita di piazza, il designer si rifà al proprio vissuto studentesco nella Milano delle Colonne di San Lorenzo, location ambivalente che da semplice sfondo si fa ospite/teatro della vita notturna giovanile, per ripensare i luoghi della convivialità dei giovani cinesi.
In un momento in cui tutto sembra dialogare con tutto, Nyx mescola passato e futuro, identità e codici culturali proponendo una nuova estetica phigital (fisico/digitale) e un’esperienza che ha del surreale. La struttura metallica è avvolta da più di 21,000 metri di cordino di pvc. La luce UV rimbalza su quest’ultimo attivandolo con una tonalità bluastra simile a quella che illumina le memorabili (strade) sopraelevate di Shanghai. Il cordino, inoltre, è un chiaro richiamo ai cavi elettrici che si arrotolano intorno ai piloni in tutta la città da una parte e alla rete digitale dall’altra.
La zona bar, incorniciata da un porticato ad archi, diventa punto focale dello spazio. Qui ad interrompere il bagliore bluastro è il colore rosso neon delle oltre 20 spine di birra artigianale che riporta l’attenzione sul prodotto principale del club. Un'architettura letteralmente fatta di luce e tempio delle notti Shanghainesi, Nyx si fa eco di tempi antichi e futuri, rappresentando una visione progressista della inflessibile modernità della Cina odierna.
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