02/03/2020 - Al via “On-Air. Il Presente è il Futuro del Passato” il progetto artistico e culturale ideato dal direttore artistico di CRAMUM Sabino Maria Frassà e che per tutto il 2020, attraverso un ciclo di quattro mostre, animerà il Gaggenau DesignElementi Hub, primo showroom italiano di Gaggenau.
Giunto alla sua terza edizione, il ciclo espositivo è l’incontro naturale di due realtà unite da intenti e visioni comuni, Gaggenau e CRAMUM; quest’anno Gaggenau è promotore del progetto On-Air, che esplora il significato del termine “contemporaneo” in quanto manifestazione dell’intelletto umano, universale e attuale in ogni tempo.
Lo showroom di Milano rappresenta il luogo elettivo per raccontare le opere di quattro artisti di fama internazionale, riflettendo su cosa sia realmente “On-Air”. Lorenzo Marini, Davide Tranchina, Julia Bornefeld ed Elena Modorati esporranno negli spazi dello showroom le proprie creazioni, tutte accomunate da una costante tensione verso il Futuro. “Lorenzo Marini ed Elena Modorati rifletteranno sull’evoluzione del linguaggio, mentre le sculture di Julia Bornefeld e le opere fotografiche di Davide Tranchina indagheranno sul rapporto tra essere e apparire ai tempi della società dell’immagine,” racconta il curatore Sabino Maria Frassà.
Ad inaugurare questo nuovo ciclo di mostre è “Out of Words” (Senza Parole), la personale di Lorenzo Marini che attraverso 15 opere per lo più inedite analizza la crisi della scrittura e la conseguente trasformazione del linguaggio. Tra i più riconosciuti art director e pubblicitari a livello internazionale, Lorenzo Marini si interroga su cosa potrà accadere all’essere umano quando l’evoluzione tecnologica e sociale l’avrà privato della scrittura e avrà “perso” tutte le parole.
Quindici lavori indagano l’odierna lotta tra significato e significante, dove il secondo prevale sul primo e l’immagine è un puro simulacro della forma: “L’artista è archeologo del linguaggio,” commenta il curatore. “Lo sviluppo tecnologico ha portato il linguaggio all'estremo, lasciando l'essere umano senza parole, ma con un uguale - se non più forte - bisogno di comunicare e raccontarsi. La crisi della scrittura che stiamo vivendo farà si che le parole saranno sempre più contratte e sempre più sostituite dall'immagine e dalle emoticon, che a pensarci bene sono un ritorno alla pittografia - ovvero a una nuova forma di protoscrittura e di ideogrammi”.
È così che le lettere diventano gli elementi centrali di tutte le opere di “Out of Words”: alcuni lavori saranno estratti dal celebre ciclo “AlphaType”, opere in cui le singole lettere sono dei loghi. Al loro fianco sarà esposto, per la prima volta in esclusiva, il nuovo ciclo di “Typemoticon”, in cui sono le emoticon a comporre e formare l’alfabeto. A chiudere la mostra il video “Typemotion”, in cui le lettere-logo acquisteranno il suono delle lettere, pronunciate con una voce campionata e robotica.
Teatro di questa profonda analisi sulla realtà e la sua interpretazione attraverso il linguaggio, lo showroom Gaggenau, che ospiterà nel corso dell’anno anche diverse attività, incontri dedicati ad un pubblico più ampio di intenditori ed esteti, in grado di cogliere il profondo legame tra il brand, i suoi spazi e la ricerca artistica.
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