28/04/2020 - Il mondo dell’arredo e del design, bloccato dal 23 marzo scorso, è pronto a ripartire nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza. Il DPCM “Fase 2” emanato in data 26 aprile 2020 dà ufficialmente il via alla riapertura delle fabbriche accogliendo l’appello accorato delle aziende, unite dal condiviso timore delle gravi conseguenze economiche che avrebbe potuto comportare un’ulteriore proroga dello stop alle attività produttive.
Un ritorno alla produzione era infatti stato già chiesto a gran voce da alcuni tra i top player italiani del settore arredo il 9 aprile scorso in una lettera aperta rivolta al Governo, in cui auspicavano una ripresa imminente della produzione al fine di scongiurare la “conseguente tragedia industriale ed economica”.
La risposta al decreto è stata immediata. Molte le aziende che ieri hanno annunciato la ripresa delle loro attività in ottemperanza alle ultime disposizioni governative e nel pieno rispetto dei protocolli sanitari. Aziende che non hanno mai bloccato definitivamente il loro operato, mantenendo un filo diretto con gli addetti ai lavori grazie al digitale, e coinvolgendo l’intero settore con presentazioni online, webinar e incontri virtuali.
“Riapre oggi la fabbrica – si legge nel comunicato diffuso da Flexform, una delle nove aziende firmatarie del Design Manifesto – e torniamo dunque a fare il nostro lavoro con la passione di sempre. Certo, con tutta la cautela che impongono le circostanze, con le giuste distanze e i dispositivi di protezione, ma anche con rinnovata determinazione, pronti a dare il meglio”.Ma l’entusiasmo è accompagnato da una profonda consapevolezza: “Va sottolineato – sostiene Matteo Galimberti, Direttore Commerciale Italia e membro del consiglio di amministrazione di Flexform – che mentre l’intero sistema del design Made in Italy è stato costretto al blocco della produzione, lo stesso non è avvenuto in molti altri paesi europei e non. Dopo l’emergenza sanitaria, tutti dovremo affrontare con senso di responsabilità ma anche con resilienza ed intraprendenza le inevitabili difficoltà che si presenteranno. Dovremo “navigare a vista”, anticipando soluzioni e cercando di cogliere, come ci insegnano i cinesi, l’opportunità dentro il problema, visto che l’ideogramma della parola crisi vede uniti questi due concetti”.
Sottolinea lo stesso problema Roberto Gavazzi, CEO di Boffi e De Padova: “In Italia abbiamo chiuso quando altri paesi hanno mantenuto le attività produttive. E questo ha consentito a molti concorrenti europei di proseguire con le attività di produzione e consegna, con una consequenziale maggiore credibilità. In Italia c’è stata non solo una oggettiva perdita di ordini, ma anche una parziale perdita di fiducia”.“Abbiamo assistito ad una inevitabile caduta dei consumi – prosegue Gavazzi – con consequenziale penalizzazione dei fatturati, per tutte le aziende. Si tratta di un fenomeno pesante. È pertanto importante adesso riprendere le attività, con un operato che sia ricondotto a delle regole restringenti per la sicurezza massima. La ripresa è per noi importante anche per poter sostenere tutti i nostri fornitori che, con i negozi ancora chiusi a fronte di affitti e stipendi da sostenere, continuano a soffrire”.
“Siamo stati contenti della decisione del Governo di allargare gli ambiti della rilevanza strategica nazionale – commenta Nicola Coropulis, CEO di Poltrona Frau – per ricomprendere anche aziende del settore design. La Poltrona Frau e la Ceccotti Collezioni, in virtù di ciò hanno potuto riaprire le proprie attività produttive a partire da oggi, nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza a tutela della salute dei propri collaboratori, che rimane la nostra priorità”.“Loro sono davvero i nostri eroi – commenta Gabriele Salvatori, CEO dell’omonima azienda, dopo aver assistito al primo giorno di formazione sulle nuove misure di protezione per il personale della fabbrica. “È stato davvero toccante rivedere tutti gli operai dello stabilimento. Sono stati gli ultimi ad andarsene preparando quante più consegne possibili prima del lockdown e ora sono i primi a tornare. Era mio desiderio essere lì a supportarli nella ripresa dell’attività”.“Nonostante sia emozionante riaprire la produzione, siamo ben consapevoli che non siamo tornati alla normalità e il problema del virus permane. Oltre alle norme sancite dal governo, come la misurazione della temperatura di ogni lavoratore all'ingresso in fabbrica, abbiamo istituito procedure e pratiche che proteggano ulteriormente il nostro staff”.
Accolgono con entusiasmo la notizia della riapertura degli stabilimenti produttivi anche B&B Italia e Arclinea: "Dopo la ripresa operativa delle spedizioni, che ha fatto ripartire le forniture ed evadere gli ordini, dal 28 aprile anche la produzione sarà nuovamente attiva. Le aziende hanno naturalmente messo in atto tutti i protocolli di sicurezza e salute: procedure di sanificazione degli ambienti, fornitura di disinfettanti su ogni postazione e distanziamento assicureranno ai nostri dipendenti un rientro sereno e sicuro, a partire dalle prime procedure in ingresso dove, dopo il rilevamento della temperatura tramite termo-scanner, verranno forniti quotidianamente mascherine e guanti.
La certezza è che la qualità del made in Italy, la capacità di innovare, di fondere industria e manualità, di trovare la bellezza nella forma, unita allo straordinario impegno degli uomini e delle donne che sono la vera forza delle aziende e dei marchi, sapranno far fronte a questa grande crisi globale”.
Matteo Galimberti, Direttore Commerciale Italia e membro del consiglio di amministrazione di Flexform
Roberto Gavazzi, CEO di Boffi e De Padova - Ph. Tommaso Sartori
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