27/04/2020 - Trame lievi, silhoutte grafiche, venature sinuose e inaspettate connessioni materiche: i dettagli per Potocco diventano strumento espressivo in grado di generare emozioni raccontando la vera anima di ogni prodotto. Di seguito una selezione di sei proposte per vestire l'indoor.
Velis di Mario Ferrarini esplora e risolve al meglio la relazione tra il massello e l’imbottito, definendo la perfetta integrazione tra le parti, dove il legno di cui è composta la struttura supporta l’imbottito e viceversa, in un equilibrio rispettoso delle parti.
Lo schienale leggermente incurvato e in tensione conferisce l’evocativo nome a questa collezione, contraddistinta da una linea fluida e da forme morbide ed accoglienti le cui aperture laterali ne alleggeriscono visivamente il disegno. La collezione Velis è in grado si rispondere a tutte le esigenze dalla casa al contract, in un mix ideale di estetica e funzionalità.
Il cerchio è l’elemento a cui Serena Confalonieri si è ispirata per disegnare lo sgabello Plissè. Una semplice base tonda che si impreziosisce grazie a un dettaglio di sartoria, una plissettatura che corre lungo tutto il bordo, giocando sugli accostamenti tra tessuti e pelli differenti.
Un dettaglio rubato al mondo della moda che asseconda le forme dello sgabello senza intaccarne l’essenzialità, così come un abito che si adatta e valorizza perfettamente le linee del corpo ma capace di rendere protagonista un arredo che solitamente viene declinato a partire da altre sedute della collezione. Lo sgabello Plissè, regolabile in altezza con sistema a gas, diventa così emblema di un incontro tra mondi e creatività trasversali.
Minimalismo e dettagli sofisticati caratterizzano la consolle ARIAL di Gabriele e Oscar Buratti che reinterpreta l’arredo domestico d’accoglienza. A contraddistinguerla, la parte superiore dei cassetti e dello schienale, realizzata in massello di frassino o noce canaletto, che sovrasta leggermente il piano disponibile in marmo, vetro retroverniciato, frassino o noce canaletto creando una sorta di vassoio.
Il bordo massellato non è solo elemento funzionale ma rappresenta una vera e propria caratteristica estetica distintiva di ARIAL: la venatura del legno verticale, risulta girata in orizzontale in corrispondenza del massello, una lavorazione artigianale di altissimo pregio. L’essenziale struttura in metallo verniciato antracite con piedini finitura ottone brunito sorregge inoltre un piano inferiore anch’esso in frassino o noce canaletto con bordi rastremati.
Il tavolo OTAB di Gabriele e Oscar Buratti, propongono è un progetto che nasce da un pensiero ben preciso, un monolite materico che nasce dall’accostamento di due forme pure e geometriche, il cerchio e il cilindro.
Semplice nel disegno ma sofisticato nelle lavorazioni e nelle connessioni creative tra materiali, Otab è una proposta giocata sulle proporzioni: al volume imponente, secco e preciso della base, fa da contrappunto l’essenzialità del piano al quale può essere abbinato, a scelta, un vassoio girevole in marmo o frassino. La base scultorea in frassino si accosta ad un sottile top in marmo oppure in frassino per una versione total look che si caratterizza per il particolare disegno della massellatura che, creando un motivo decorativo, incornicia il piano e per la lavorazione del legno che lo raccorda in modo fluido al basamento. Un bordino circolare in ottone brunito stacca la base da terra.
La poltrona STAY dello studio creativo storagemilano è un elogio della leggerezza. L’essenziale struttura in tondino di metallo disegna un’ideale architettura nello spazio, un tratto semplice ma deciso che abbraccia schienale e seduta: i due elementi, funzionalmente e visivamente svincolati l’uno dall’altro, sembrano galleggiare al suo interno conferendo una levità d’insieme.
Dall’approccio contemporaneo ma con rimandi agli anni ’50, STAY presenta volumi squadrati ma ingentiliti lungo i profili dalle morbide curve dell’imbottitura dettando una sinuosità che fa da contrappunto al rigoroso disegno della struttura.
Linee eleganti e un carattere scultoreo rappresentano la cifra progettuale dei tavolini Bon Bon di Alexander Lorenz.
A contraddistinguerli, il disegno a fasce intrecciate delle gambe che rincorrendosi l’un l’altra donano movimento al tavolo, abbinate alla leggerezza dell’essenziale piano proposto in vetro e marmo.
In un vezzo pop, il tavolino si può vestire di preziose e scintillanti finiture: dalla sensuale e sofisticata gamba centrale in ottone brunito, ai riflessi luminosi del piano in marmo Sahara Noir, il cui sfondo nero è arricchito da linee bianche e dorate dalla forte carica decorativa, che trasforma questi oggetti in originali sculture.
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