28/04/2020 - Un vorticoso labirinto di siepi. Così lo studio di architettura Precht, fondato dall'architetto austriaco Chris Prechtche, immagina il parco del post-coronavirus intitolandolo 'Parc de la distance'. L'intento è già esplicito nel nome: un parco per far fronte all'emergenza scatenata dal Covid-19 e alla necessità del distanziamento sociale, anche all'aria aperta.
Sappiamo tutti che mantenere la distanza è fondamentale in questo momento di emergenza. A causa dell'epidemia mondiale, è necessario che le persone stiano a una distanza di sicurezza di almeno un metro, rispettando il "distanziamento sociale" anche nelle aree verdi. Ma sappiamo anche che i parchi e giardini sono fondamentali per il nostro benessere generale. Per questo motivo, i paesaggisti si stanno mobilitando per riprogettare spazi che potremo usare in sicurezza in futuro.
Parc de la distance, il parco immaginato da studio Precht con i suoi viali divisi tra loro da siepi, consentirebbe alle persone di stare all'aperto mantenendo la distanza di sicurezza. Il parco è una proposta che lo studio austriaco ha sottoposto per un terreno libero a Vienna, città in cui sono attualmente chiusi i parchi Schönbrunn e Belvedere.
La disposizione labirintica dei percorsi si ispira ad un'impronta digitale, dove le varie linee che la formano sono costituite in 'Parc de la distance' da tutti i percorsi che possono essere utilizzati contemporaneamente da più persone. "Come un'impronta digitale, le corsie parallele guidano i visitatori attraverso il paesaggio. Ogni corsia ha un varco d'ingresso e d'uscita con un semaforo che indica se il percorso è libero o occupato. Le corsie sono distanti 240 centimetri l'una dall'altra, grazie a filari di siepi larghi 90 centimetri", spiega il designer Chris Precht che spera di poter realizzare il labirinto nella sua città, Vienna.
Precht ritiene che dopo l'isolamento domiciliare le persone avranno bisogno di spazi esterni nei quali cercheranno la fuga dal trambusto delle città più di prima.
"Penso che questa pandemia ci abbia insegnato che abbiamo bisogno di più posti per scappare", ha spiegato. "Invece di banche, traffico e palazzi per uffici, si dovrebbe ripartire con la riprogettazione degli spazi verdi. La mancanza di natura è un problema di molte aree urbane e spero che il Parc de la Distance possa offrire una via di fuga."
Per quanto ancora distante dalla realtà alla quale noi tutti siamo abituati, fatta di parchi senza nessun tipo di barriera, seppur vegetale, quella di Studio Precht potrebbe essere un'idea concreta per rispondere alla necessità di un breve periodo di solitudine 'in libertà'.
Un momento per pensare, meditare o semplicemente camminare da soli attraverso la natura.
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