Paola Navone ph. Enrico Conti
02/04/2020 - Genuina e dissacrante, Paola Navone ci accoglie (virtualmente) nella sua abitazione milanese raccontandoci il suo “tempo sospeso”, un modus vivendi non convenzionale, dove tutto è fermo, ma la testa va a mille!
Ma questo “tempo sospeso” può diventare opportunità creativa in un momento dove è salvifico guardare oltre questo tunnel buio, immaginando il futuro del mondo dopo il Coronavirus?
Ecco il punto di vista della designer visionaria e sognatrice che fa dell'eclettismo il suo principio ispiratore.
Come sta influendo questa situazione sulla tua vita e sul tuo lavoro?
È un momento inaspettato, che ha fermato fisicamente tutti i progetti, solo la testa va a mille.
Come hai organizzato il tuo spazio di lavoro?
La verità? Non ho organizzato un bel niente...! Uso come tutti, e come sempre, un po' di tecnologia. Per la mia realtá questo smartworking è alienante, barboso e secco!
Può questo “tempo sospeso' diventare un’opportunità nel mondo del design e della progettazione? Se si, in che modo?
Penso di si. Ci fa apprezzare spazi e persone con cui in questo momento non possiamo interagire.
Ci sono nuovi progetti che stanno nascendo in questo particolare momento?
Si. Personalmente sto lavorando a un progetto dedicato al cibo.
Cosa fai quando non lavori?
Solitamente, e se posso, vado al mare. Ma in questo 'tempo sospeso' cucino.
Hai dei suggerimenti da dare a colleghi e non?
State a casa, finirá!
|