Mare 2020 - La misura e il paesaggio, courtesy of Arteprima Progetti
06/05/2020 - Il mondo dell'architettura (e non solo) in questa fase 2 inizia a ripensare gli spazi di lavoro, di vita sociale e di vacanza.
Alle soglie ormai dell'estate, iniziano a comparire le prime soluzioni da adottare per poterci permettere di andare in spiaggia in sicurezza, nel rispetto delle regole anti-covid sul distanziamento sociale, ma con un occhio alla funzionalità e all'estetica.
Arteprima Progetti, diretto da Francesco Cascino, con Raffaele Giannitelli (dello studio di architettura Surf Engineering, Founder e Responsabile di Architettura e Rigenerazione urbana di Arteprima Progetti) e l’artista Filippo Riniolo hanno proposto Mare 2020.
Hanno ripensato un modello che contempli una nuova consapevolezza dello spazio e delle necessità imposte da un volontario distanziamento sociale. Provando a dimostrare come l’arte e il disegno consentano di modificare prospettive e fornire soluzioni innovative e armoniche, uscendo dalla crisi pandemica arricchiti di nuove consapevolezze, senza appesantirsi di ulteriori gadget.
“Il modo migliore per disporre gli oggetti nello spazio non è il quadrato, ma l’esagono. Gli artisti e le api lo sanno molto bene; a parità di persone ci sarà più spazio, o a parità di spazio ci staranno più persone. Il plexiglass, o qualunque altra barriera fisica, non può essere una risposta; non solo non è ecologicamente sostenibile, ma peggiora anche il rapporto con l’ambiente e interrompe il rapporto emotivo e visivo con i luoghi e le altre persone. Abbiamo studiato l’alveare per giorni e abbiamo compreso.
L’approccio Art Thinking consente di ripensare al distanziamento come un valore che addirittura migliora il nostro rapporto con la spiaggia e con il paesaggio.
Il social distancing diventa un’opportunità per ripensare in generale il nostro rapporto con l’ambiente; meno denso, meno invasivo, più piacevole e rispettoso. Nel mantenere la giusta misura, le piante e il verde ci aiutano, dispongono la distanza in maniera non invasiva e ci ricordano la necessità di condividere gli spazi con il mondo vegetale, indispensabile alleato in questa crisi e per evitare le prossime”.
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