18/05/2020 - Atmosfere industrial, design contemporaneo, ‘citazioni’ provenienti dal passato e dal mondo dell’arte, raccontano un loft dal fascino straordinario, frutto di un importante progetto di riconversione di una ex fabbrica multipiano degli anni ’50, situata nell’Oltrarno, quartiere artigianale e artistico tornato alla ribalta da pochi anni, in una sorta di contrapposizione con la Firenze monumentale.
L’edificio ha rivelato fin da subito le potenzialità per poter concretizzare il desiderio dei proprietari, cultori di arte contemporanea e appassionati nella ricerca di oggetti rari e vintage: costruire un’abitazione open space attraverso un intervento attento all'aspetto filologico dell’architettura e capace, al suo interno, di ‘mettere in scena’ il loro vissuto, le loro storie e le emozioni, in una sorta di ‘esposizione autobiografica’ fatta di arredi, complementi, riferimenti iconografici e pezzi unici. Una miscela autentica e suggestiva di oggetti, di stili e di ricordi personali per creare un forte senso di familiarità con l’ambiente circostante.
La riconversione dell’edificio ha dato vita ad ambienti privi di ‘confini’, per rendere fluido e armonioso il passaggio da una zona all’altra, e dalla forte personalità, definiti da un affascinante e ricercato impatto estetico e una piena funzionalità in chiave contemporanea. Sviluppato su tre livelli e ricavato dalla saturazione di una corte interna, il loft è un luogo intimo e protetto, senza affacci sulla strada principale.
L’ispirazione di creare un luogo dal suggestivo connubio stilistico tra esterni e interni ha portato, così, alla definizione di tutti i dettagli architettonici e funzionali per far dialogare la struttura, in cemento armato a vista, con un elevato comfort abitativo e con una ‘scenografia neutra’ per valorizzare l'arredo ed esaltare le opere d'arte.
Archi e facciate con mattoni a vista, porte e un solaio in cristallo, lucernari, pareti laccate bianche, rivestimenti dai colori tenui fanno da ‘cornice’ all’arredamento, dove ogni singolo elemento fa parte di una più ampia ‘polifonia’ dove colori, luci e accostamenti non sono mai lasciati al caso.
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