15/06/2020 - La trasformazione della residenza a Rivoli di uno dei più importanti collezionisti italiani, l'imprenditore Francesco Federico Cerruti, nella casa-museo a lui dedicata, porta la firma dell'architetto Armando Baietto.
“Il progetto guarda alle principali trasformazioni di residenze in casa-museo e da queste muove, con declinazioni più torinesi, a espressioni appartenenti alle culture internazionali.
Il programma funzionale prevede interventi legati al restauro e recupero degli ambienti interni e opere relative all’accessibilità e alla nuova fruizione pubblica, incluso un nuovo percorso di ingresso. Le azioni progettuali adottate mantengono riconoscibili i caratteri dell’edificio nel processo di modificazione, comprendendo anche nuove addizioni, lontane da livellamenti morfologici e da retoriche sulla conservazione.
Il restauro e il recupero hanno richiesto lo studio delle tecnologie e dei materiali appartenenti alla costruzione della casa, occasione, questa, di rivalutazione delle ragioni che hanno portato alla struttura dell’edificio originario, ma anche di confronto sulla ricerca di soluzioni compatibili con le caratteristiche della collezione e con la sua fruizione (dai percorsi alle teche di protezione di alcuni oggetti).
Un intervento di adeguamento dunque - non di costruzione - che ha richiesto uno spostamento degli interessi progettuali, dall’ideazione formale, al riconoscimento di valori di un costruito esistente, non sempre evidenti, non sempre condivisi.
Aderire al “progetto” preesistente, non ha comportato la rinuncia a proporre nuovi segni ma al contrario ha portato alla ricerca di continuità e di contiguità con le esperienze del passato. Ha permesso di comprendere, nella modificazione, i significati più profondi di un lascito così straordinario, affermando con nuova oggettività anche la cultura materiale di quel luogo.
Gli usi, la memoria, i segni della vita del collezionista, infatti, sono evocati nella trasformazione e nella inedita funzione pubblico-privata dell’architettura, così come le ragioni di molte scelte dell’allestimento: piccoli e grandi segni di uno spazio la cui “precisa casualità” dell’incontro fra architettura e arte permea di magia quel luogo, invadendo ora il campo della riflessione teorica, ora quello delle scelte artistiche.
L’interpretazione contestuale dell’esistente ha stabilito una forma di sottile ma importante continuità con il passato attraverso il nuovo progetto. È un approccio metodologico che fa appello ad un principio di legittimazione secondo cui l’intervento di recupero è fatto di riappropriazioni, dismissioni, analogie e riconoscimenti di nuovi valori simbolici, di verifica delle ragioni che guidano i processi di integrazione, di ampliamento, di sottrazione, di comprensione fra i diversi elementi della composizione e dei materiali che la costituiscono".
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