©foto Massimo Checchetto
29/06/2020 - Il Teatro La Fenice di Venezia riapre al pubblico, nel mese di luglio, con una serie di concerti cameristici e sinfonici e con un nuovo allestimento operistico. Non tutto sarà come prima: la riapertura del teatro veneziano sarà nel segno del cambiamento, un cambiamento forzato dall’emergenza sanitaria e dalle conseguenti regole di salute e sicurezza imposte, ma le cui limitazioni sono state interpretate come idee per spettacoli teatrali musicali dal volto nuovo.
Ancora una volta, insomma, la Fenice reinventa nuove prospettive teatrali e crea nuovi modelli di fruizione dello spettacolo musicale dal vivo.
Ad essere reinventato sarà lo spazio: «La chiave è stata nel non vedere le limitazioni come pura impossibilità – spiega Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico del Teatro La Fenice – bensì come espedienti per ideare spettacoli con nuove varianti drammaturgiche e poetiche. In quest’ottica, insieme alle maestranze, ai laboratori e ai tecnici del Teatro, abbiamo rimodulato completamente lo spazio della platea, della fossa orchestrale e del palcoscenico. Rimosse le poltrone dalla platea, in questo spazio si distribuiranno i musicisti, mentre un’installazione permanente, un piano inclinato, coprirà la buca dell’orchestra rialzandola e collegandola al palcoscenico, dove potranno essere ricavati posti a sedere a debita distanza l’uno dall’altro. Sarà una sorta di chiglia in legno di una nave in via di costruzione (e con settanta persone sedute in prua): un’immagine che non vuole ricordare l’idea di un naufragio, quanto piuttosto quella di un’arca che ci traghetterà tutti in avanti, in un mondo nuovo».
©foto Massimo Checchetto
Il Gran Teatro del Liceu di Barcelona ha invece tenuto, nel primo giorno post lockdown, un concerto per un pubblico inusuale.
Il “Concierto para el bioceno” è un'azione creata dall'artista Eugenio Ampudia che ha voluto offrire uno sguardo diverso del ritorno alla normalità, uno sguardo che avvicini la gente a qualcosa di essenziale come il rapporto con la natura.
Il 22 giugno scorso, il quartetto d'archi UceLi Quartet, ha eseguito un'elegia di Giacomo Puccini per un auditorium senza precedenti: 2292 piante, ciascuna delle quali ha occupato uno dei posti del teatro.
©Courtesy of Gran Teatre del Liceu
©Courtesy of Gran Teatre del Liceu
Dopo il concerto, le piante, accompagnate da un certificato dell'artista, sono state donate in segno di riconoscenza, a 2.292 operatori sanitari, in particolare dell'Ospedale Clínic di Barcellona, che sono stati impegnati in prima linea sul fronte della più dura battaglia per le nostre generazioni.
©Courtesy of Gran Teatre del Liceu
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