19/06/2020 - Il volume architettonico concepito da Ilaria Nava per il progetto Wood Court Restaurant (la Fabbrica di Pedavena Cesate), rifiutando l’approccio di un manufatto compatto indifferente al contesto, si compone su diagonali inattese che spaccano con forza il suo involucro aprendo alla natura la sua parte più intima - uno spazio concavo centrale esposto a Sud - con l’insinuarsi del bosco all’interno del costruito. E il costruito, simbioticamente, diventa forma avvolgente che protegge la natura.
Pieghe e deformazioni che infrangono l’ordine ortogonale creano prospettive ampie che conducono l’occhio del visitatore a relazionarsi con la natura e a percepirne la profonda partecipazione all’edificio, e il deck ligneo diventa palcoscenico per querce e betulle.
In questi spazi esterni si esalta il rapporto fra l’uomo e la potenza della natura grazie a un disegno di shelter appositamente pensati – i grandi aggetti strombati lignei - e a un sistema di copertura che organizza i suoi diedri, elemento caratterizzante anche gli interni del ristorante, come piani che planano organicamente verso la brughiera.
L’ampio uso del legno nella corte, costituito dal rivestimento delle strombature in legno di cedro rosso e dalla pavimentazione del decking in legno di Ipe`, crea con il bosco relazioni visuali, spaziali, materiche.
La facciata principale dell’edificio, esposta ad Ovest e parallela alla strada, è caratterizzata da un ordine di pannelli verticali in legno lamellare di larice che di notte generano un seducente sistema di luci e ombre. Essi, oltre a proteggere lo spazio interno dall’irraggiamento diretto del sole al tramonto, assolvono anche funzione di barriera acustica e visiva verso strada.
Lo sfidante progetto strutturale è uno degli elementi di valore dell’edificio: la copertura a falde è pensata come una combinazione di diedri con luci di oltre 20 metri. Questa soluzione consente di sfruttare gli spazi interni realizzando un unico open-space e di creare lunghe facciate vetrate al di sotto dell’ampio aggetto verso la corte.
Le vetrate della corte esterna sono costituite da ampie ante fisse e scorrevoli in grado di aprire fino a 9 metri di luce ininterrotta e di rendere così interno ed esterno uno straordinario unicum spaziale e sensoriale.
La vision di progetto trova quindi sintesi nella corte esterna, che accoglie i visitatori fra piani di legno, volumi inclinati, frusciare di foglie e rugiada serale: è qui che la prospettiva si fa determinante di progetto, è qui che si realizza la completa simbiosi fra architettura, uomo e natura.
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