14/07/2020 - Due architetti italiani, Massimo Gnocchi e Paolo Danesi, hanno ideato la giovane startup di tiny house 'The Mountain Refuge'.
Per ora solo un concept, obbiettivo dei due fondatori è quello di riuscire a costruire e distribuire il Rifugio in gran parte del mondo.
The Mountain Refuge vuole rievocare l'archetipo tradizionale mediante principi compositivi contemporanei: la casa capanna, la suggestione di un luogo di origine. La struttura è in legno composta da due moduli uguali, per una dimensione totale di circa 25 mq. Opzionalmente, un terzo modulo di 12.5 mq può essere aggiunto, raggiungendo una superficie totale di 37 mq. La configurazione standard a 3 moduli, ha delle dimensioni generali di 7.45 x 4.75 m. Non è necessaria alcuna opera di fondazione invasiva poichè il rifugio può essere posizionato mediante elementi prefabbricati. Non sono previste gettate di cemento, anche se a seconda del terreno potrebbe essere necessaria una piccola platea o pali di fondazione.
Le finiture sono in plywood di pino. Il plywood esterno viene trattato con la catramina, che dona il colore scuro e lo rende impermeabile. Stiamo anche valutando altre finiture da proporre.
La vetrata principale è di circa 3.20 x 4.10 m, idealmente un pannello singolo, ma può essere diviso in due parti in base alle necessità, ai costi e alla logistica.
Impianti come sistema di riscaldamento (anche se prevista la classica stufa), acqua, elettricità e isolamento, dipendono dal luogo di installazione, dalle caratteristiche ambientali, e dalle forniture disponibili in loco.
Il Rifugio può essere posizionato off-grid, stare off-grid è possibile se lo si vuole. "Per noi, è una bella soluzione se l'obiettivo è trovare un equilibro e riconnettersi con la natura stessa, pur avendo qualche servizio di base. Da millenni, l'uomo raccoglie le acque piovane. Con la tecnologia odierna, è possibile raccogliere acqua piovana, filtrarla e distribuirla nel nostro rifugio da una tanica posizionata sotto al patio.
Il tetto inclinato può ospitare vetro fotovoltaico per la luce e l'acqua calda. Le batterie fotovoltaiche possono essere posizionate sotto al pavimento, che è in realtà un pavimento rialzato con uno spazio sottostante di circa 40 cm", continuano Massimo Gnocchi e Paolo Danesi.
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