20/08/2020 - Il progetto di Lorena Luccioni trasforma, e in parte restaura, due ruderi della tenuta di Villa Demidoff, considerati “bene monumentale e paesaggistico” per l’antica appartenenza al Parco Mediceo di Pratolino, patrimonio UNESCO e della città di Firenze, il quale conserva ancora oggi opere dell’impianto originale del Buontalenti e opere del Giambologna.
Si tratta dei resti di un antico forno e di un magazzino agricolo che furono un tempo a servizio della fattoria della villa, in un’area marginale del parco denominata La Fangaccia, luogo arcaico così chiamato per la natura del terreno particolarmente fangoso.
Il progetto doveva dare a quei resti una nuova destinazione residenziale, con tutte le difficoltà dettate dal vincolo monumentale esistente, gravante sui ruderi, che obbligava al mantenimento integrale delle strutture presenti.
La pietra, elemento caratterizzante di tutta l’area del parco mediceo, rimarrà protagonista del progetto. Con la pietra si rivestono i muri, le rampe, le scale, la copertura, e sempre con la pietra si costruiscono i muri a secco dei terrapieni e i lastricati esterni. L’antico forno invece manterrà le sue pietre originali, sconnesse, lacunose o sporgenti, con resti di archi, mensole e antichi abbeveratoi. Gli edifici conservati saranno architettonicamente “legati” tra loro dalla nuova sistemazione esterna, la quale costituirà l’unica vera e forte azione progettuale capace di trasformare un luogo anonimo in un luogo fortemente connotato dal nuovo complesso, realizzato con materiali tipici ma al tempo stesso atipico e fortemente contemporaneo nel tradizionalissimo panorama delle colline toscane.
L’impianto fotovoltaico e solare termico integrato nell’antica costruzione, capace di soddisfare il fabbisogno energetico del nuovo insediamento, insieme ad un impianto di fitodepurazione anch’esso perfettamente integrato nel paesaggio locale, caratterizzano la dotazione tecnologica dell'intervento, rendendo l'abitazione un sistema autosufficiente in equilibrio dinamico con il paesaggio.
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