19/10/2020 - Un design sostenibile è l’atto finale di tutte quelle attività volte a migliorare l’impatto sull’ambiente. Deve essere in armonia con la natura minimizzandone l’impatto negativo, e caratterizzato da prodotti di qualità capaci di durare nel tempo, sia a livello di stile, sia a livello di performance, ponendo in primo piano la salute e il comfort delle persone. Questa la filosofia perseguita da Pedrali che presenta le sue prime collezioni completamente realizzate in materiale plastico riciclato: una scelta che consente all’azienda di raggiungere un altro importante traguardo nel suo percorso a supporto della sostenibilità ambientale.
Un nuovo materiale composto per il 50% da scarto di materiale plastico post consumo e per il 50% da scarto di materiale plastico industriale. Gli scarti di materiale plastico post consumo derivano da prodotti precedentemente utilizzati dai consumatori, come per esempio bottiglie in plastica o imballaggi alimentari, e sono il frutto di una corretta raccolta differenziata porta a porta. Quelli industriali provengono invece dalle lavorazioni industriali e rappresentano un tema già perseguito da Pedrali che, da sempre, reinserisce nel processo produttivo parte degli scarti interni delle proprie fabbriche. La componente industriale del nuovo materiale 100% riciclato proviene da scarti di materie plastiche, dai contenitori, dai film plastici.
“Questo mix consente di avere un prodotto “green” qualitativamente avanzato, capace di garantire performance meccaniche di alto livello. Ricavare il 50% di questo materiale da scarti di post consumo significa selezionare, smistare e recuperare un materiale che altrimenti dovrebbe essere smaltito. E sono necessari test e analisi accurate per far sì che questo diventi una materia prima con la quale realizzare un arredo” spiega Giuseppe Pedrali, CEO dell’azienda.
Il 50% di scarti post consumo rappresenta il limite massimo che permette a questo materiale di garantire al prodotto alti standard qualitativi in termini di resistenza e durabilità, considerato che Pedrali realizza prevalentemente arredi per il contract, sottoposti quindi ad un utilizzo massivo e prolungato. Per comprovare queste proprietà, gli arredi realizzati con il nuovo materiale 100% riciclato vengono sottoposti a test di resistenza, devono dimostrare di sopportare senza conseguenze l’esposizione prolungata alla luce e temperature che vanno da +50° C a -10° C. È altresì necessario che le finiture antistatiche di cui sono provvisti siano semplici da pulire e manutenere, oltre che ottimali da igienizzare e disinfettare, tema particolarmente sentito soprattutto negli ultimi mesi. I prodotti realizzati in questo nuovo materiale sostenibile hanno in comune il caratteristico colore grigio, una colorazione neutra scelta per rendere omogenee e celare le tradizionali imperfezioni proprie di un materiale riciclato. Si chiamano “recycled grey” e sono contrassegnati da una tampografia che riporta l’indicazione “100% recycled”, ad indicarne la connotazione spiccatamente “eco-friendly”.
Pedrali presenta quindi Remind “recycled grey”, disegnata da Eugeni Quitllet, una delle due novità in questo nuovo materiale. Remind riprende la memoria delle curve morbide e sinuose delle sedie in legno della seconda metà del XIX Secolo: una monoblocco realizzata in polipropilene stampato a iniezione la cui seduta e schienale si caratterizzano per una texture traspirante che contribuisce a renderla ariosa e ancor più leggera, oltre che confortevole e avvolgente. Una sedia funzionale e versatile dalle dimensioni contenute in cui l’armonia delle linee e la leggerezza del materiale, combinate ad una forte resistenza, la rendono particolarmente adatta sia a contesti outdoor, sia a spazi indoor.
Odo Fioravanti disegna invece Babila XL, disponibile anche in “recycled grey”. In Babila XL, ultima nata della famiglia Babila, l’alternanza di linee più razionali e rettilinee a linee curve crea un collegamento tra il mondo artificiale dei prodotti industriali e quello più naturale e morbido dei corpi umani. La poltroncina Babila XL ha una scocca stampata in polipropilene che si connota per le dimensioni ampie della seduta e del bracciolo. L’obiettivo è quello di offrire un comfort generoso di seduta. Già in fase di progettazione, i designer pensano a prodotti in grado di soddisfare i criteri di comfort e avvolgenza, ma ottimizzando le risorse. Una seduta in materiale plastico pensata per il contract deve necessariamente essere leggera e facile da movimentare, ma estremamente resistente. È possibile realizzare una sedia leggera svuotandone i volumi, ricorrendo alla tecnica del gas air moulding, come in Remind. Per quanto riguarda invece Babila, vengono utilizzati spessori diversi di polipropilene, frutto di uno studio e di test eseguiti dall’azienda e dal designer. Combinare infine una scocca in materiale plastico con gambe in un materiale differente, come il legno oppure il metallo, contribuisce a garantire performance qualitative di alto livello. Combinare materiali diversi è una peculiarità propria di Pedrali, che realizza arredi in metallo, materie plastiche, legno e imbottiti. La nuova Babila XL “recycled grey” è un prodotto 100% “green” perché, oltre ad avere una scocca realizzata interamente in plastica riciclata, può essere dotata di gambe in legno.
Al fine di proseguire il percorso aziendale a supporto della sostenibilità ambientale, i prodotti Pedrali realizzati in legno sono certificati FSC™ C114358, garantendo così la provenienza della materia prima da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Questo significa che l’azienda, per la sua produzione, sceglie di utilizzare materiale proveniente esclusivamente da foreste certificate FSC, nel pieno rispetto dell’ambiente.
A partire dal 2018 inoltre, per le collezioni in legno, vengono utilizzate vernici a base acqua composte per lo più da resine di origine vegetale. Composte per il 40% da materie prime provenienti da sostanze vegetali “di scarto”, queste vernici realizzate su base vegetale hanno durezza, resistenza chimica e alla luce e lavorabilità industriale paragonabili ai classici prodotti di derivazione petrolifera, ma con una netta riduzione della componente fossile. Realizzate con materiali rinnovabili derivanti da processi di raffinazione di sostanze vegetali di scarto, le vernici utilizzate da Pedrali garantiscono una drastica riduzione dei VOC (Volatile Organic Compounds), composti chimici contenuti nelle normali vernici che evaporano a temperatura ambiente e possono provocare gravi danni alla salute umana, oltre che contribuire all’inquinamento dell’aria. Ne derivano ambienti di lavoro più salubri e meno pericolosi, considerato il fatto che queste vernici non sono infiammabili, un minore inquinamento dell’aria e un enorme risparmio energetico con la conseguente riduzione di emissioni di CO2.
Questo non fa che proseguire il percorso che Pedrali porta avanti da sempre. Prestare attenzione, già in fase progettuale, oltre che sia durante il processo produttivo, ai materiali utilizzati, all’ottimizzazione del consumo di materie prime e alla razionalizzazione delle risorse, oltre che al riuso e/o riciclo dei rifiuti e al controllo delle emissioni. “Realizziamo tutto internamente, nelle nostre unità produttive di Mornico al Serio (in provincia di Bergamo) e di Manzano (in provincia di Udine). Questo ci consente di controllare l’intera filiera in tutte le fasi del processo produttivo, utilizzando macchinari e impianti di ultima generazione, oltre che materiali sostenibili e di alta qualità” dice Monica Pedrali, CEO, confermando che il rispetto per l’ambiente segue processi industriali sostenibili e rappresenta in azienda una prassi consolidata. ”La filosofia sostenibile che io e mio fratello Giuseppe portiamo avanti mira alla salvaguardia del pianeta. Gli stessi scarti, sia industriali, sia di post consumo, vengono convertiti in materia prima, nel pieno rispetto di quella economia circolare che mira ad abbattere gli sprechi”. Monica Pedrali ha partecipato lo scorso anno a “Design for Sustainability: bridging Italian and German creativity for sustainable development” la conferenza internazionale su design e sostenibilità che ha avuto luogo all’Ambasciata d’Italia a Berlino inaugurando la Settimana Europea per lo Sviluppo Sostenibile. La conferenza è stata un’occasione di dibattito sui temi della sostenibilità, non solo dal punto di vista del design del prodotto ma anche dal punto di vista dell’ottimizzazione dei processi produttivi e dell’esplorazione di nuovi metodi di produzione, distribuzione e collaborazione tra i vari operatori del settore. La partecipazione di Pedrali è stata indicativa della piena condivisione degli Obiettivi 2030 della Comunità Europea.
A dimostrare questo impegno verso un miglioramento continuo sono i notevoli investimenti aziendali in certificazioni di sistema e di prodotto. L’obiettivo è quello di soddisfare le esigenze del cliente in termini di design, performance, sicurezza e durabilità nel tempo, migliorando continuamente i processi produttivi e le prestazioni ambientali. Tra le certificazioni di sistema spiccano la UNI EN ISO 9001:2015 per la qualità dei processi aziendali e la UNI EN ISO 14001:2015 per una produzione basata su una politica ambientale sostenibile, estese a tutti i processi produttivi.
L’azienda ha inoltre recentemente completato lo studio di Corporate Carbon Footprint che misura l’ammontare totale delle emissioni di gas ad effetto serra prodotte, direttamente e indirettamente, dalle attività svolte da un’organizzazione in un determinato intervallo temporale. “Analizzando quanta CO2 emettiamo, riusciamo a sapere qual è l’impatto del nostro intero ciclo produttivo sull’ambiente. Questo ci permette di avere dati concreti per definire obiettivi di miglioramento continui, monitorabili e quindi raggiungibili”, conclude Giuseppe Pedrali.
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