19/10/2020 - A causa del Covid-19 si spegne all'età di 88 anni Enzo Mari, architetto, designer, artista e attivista politico. Con un breve post su Facebook ne dà notizia Stefano Boeri, architetto e Presidente della Triennale di Milano: "Ciao Enzo, te ne vai da gigante".
Cinque volte Compasso d'Oro, Mari è universalmente considerato uno dei maggiori teorici del design italiano e mondiale. Il suo contributo basato su un’asciutta poetica delle forme e un coerente utilizzo dei materiali è ritenuto fondamentale per la storia e lo sviluppo del design italiano nel mondo.
Sin dagli anni cinquanta partecipa ai movimenti di avanguardia legati al design, entrando nel gruppo dell'Arte Cinetica: lì ha modo di conoscere Bruno Munari, che influenzerà parte dei suoi lavori futuri, quali 16 animali e 16 pesci prodotti da Danese.
Nel 1963 avvia il suo percorso da docente, con corsi alla Scuola Umanitaria di Milano, nelle facoltà di Disegno Industriale e Architettura del Politecnico di Milano, o a Parma dove fu docente di Storia dell'Arte. Durante quegli anni elaborò una propria teoria sul design e la mise in pratica nei progetti su cui lavorò nei settori del prodotto, della grafica e degli allestimenti. Per quest'opera continua di approfondimento, è stato premiato nel 1967 con un Compasso d'Oro per le sue “ricerche individuali sul design“.
Nel 1972 Mari partecipa all'esibizione Italy - The New Domestic Landscape, al MOMA di New York: la mostra, importantissima e che segnò la nascita della fama del “Made in Italy“ nel mondo, contiene oggetti dei più grandi designer dell'epoca, quali Vico Magistretti, Ettore Sottsass e Paolo Lomazzi. Mari era presente alla mostra con il vaso reversibile Pago-Pago (1969) di Danese, un vaso in ABS stampato che poteva essere usato dritto o capovolto, cambiandone l'aspetto estetico: l'idea di fondo era di consentire flessibilità d'uso, data l'impossibilità di creare il design perfetto per ogni ambiente.
Dal 1976 al 1979 è stato presidente dell'ADI, l'Associazione per il Disegno Industriale nota per assegnare i premi Compasso d'Oro per il design. Nel 1983 l'Università di Parma gli ha dedicato una mostra personale, grazie ad una collezione di 8500 schizzi e disegni originali donati da Mari al Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'ateneo.
"Ho passato la mia vita a fare progetti, più di duemila fino ad oggi, ma credo di non sapere ancora cosa sia il design. So di non sapere, come diceva Socrate. E continuo ad aver voglia di conoscere, ad appassionarmi alla ricerca sulla forma e sui materiali", diceva Mari. Questa fame di conoscenza l'ha portato a collaborare con i più importanti brand italiani, tra cui Artemide, Danese, Driade, Flou, Poltrona Frau, Magis, Zanotta, reinterpretando il know how di ciascuna azienda con oggetti sempre iconici.
Molte delle sue opere sono esposte nei principali musei di arte e design del mondo, tra cui la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, il Museum of Modern Art di New York e il Louvre di Parigi.
Nel 2001 ha pubblicato Progetto e passione. Nel 2008 gli è stata dedicata dalla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Torino una personale antologica, in occasione dell'Anno Internazionale del Design.
Numerose mostre in tutto il mondo hanno celebrato in questi anni il genio di Enzo Mari. Ultima in ordine cronologico, la grande retrospettiva inaugurata lo scorso 17 ottobre alla Triennale di Milano, "Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli": progetti, modelli, disegni e materiali inediti provenienti dall’Archivio Mari raccontano il lavoro e il pensiero del maestro del design. La mostra sarà visibile fino al 18 aprile 2021.
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