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La Roma 'intoccabile' si trasforma
13 studi reimmaginano i luoghi più iconici della Città Eterna
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05/10/2020 - Tredici studi internazionali under 36 sono stati invitati, sotto la curatela di Ta.R.I Architects, a immaginare alcuni dei luoghi più iconici della Città Eterna, Intoccabili per l’appunto, suggerendo attraverso immagini un ritrovato rapporto tra la stratificazione storica della città e l’ineluttabilità e necessità del progresso. Il risultato sono dodici immagini visionarie, spesso provocatorie, dei luoghi storici di Roma, esposte nella mostra Le Intoccabili/The Untouchables – Visioni Romane all’interno del festival Change.

“A seguito dei fallimenti degli ultimi grandi progetti di Architettura che vedevano Roma protagonista, i cittadini sentono ormai di vivere in una città morta. Una città in cui la lenta burocrazia ha frenato qualsivoglia possibilità di sviluppo creativo e sperimentale; una città in cui la standardizzazione dei pochi edifici di nuova costruzione, soprattutto residenziali, a favore di un contenimento economico, ha appiattito la qualità stessa dell’architettura” spiegano i curatori.

“L'inesorabile processo di incancrenimento di Roma dettato da una costante protezione della preesistenza a discapito dell’innovazione si è susseguito tra tutte le amministrazioni capitoline degli ultimi decenni, portando all’aborto di grandi opere che avrebbero dovuto cambiare il volto di Roma per sempre. Partendo dai progetti per le cosiddette “Città” (la Città dello Sport di Calatrava, la Città dei Giovani di Koolhaas, la Città della Scienza a via Guido Reni e la Città dell’Acqua dell’EUR) passando per il nuovo Campidoglio e arrivando fino al nuovo Stadio della Roma, negli ultimi vent’anni la Capitale ha visto la sua opportunità di evoluzione sgretolarsi, delegando a Milano ogni possibilità di studio e sperimentazione architettonica. Il capoluogo lombardo, infatti, ha fatto dell’architettura e del Design i baluardi del suo sviluppo, portandosi, presto, al pari delle grandi capitali europee.

Il processo di sviluppo e rinnovamento è insito nella naturale evoluzione morfologica e spaziale urbana, specchio della complessità della società che accoglie e della sua necessità di progresso. Per questo Roma ha l’esigenza di tornare a essere propositiva con nuove riflessioni critiche e architettoniche, che siano in grado di fare evolvere non solo la città ma anche di riflesso la sua cittadinanza.

“LE INTOCCABILI – THE UNTOUCHABLES” è un’azione di analisi e critica di una Roma bloccata sotto la naftalina, promossa e curata dallo studio TA.R.I-Architects. Una Roma dove qualsivoglia forma di sperimentazione o proposta architettonica è rigettata. Dove opere come quelle di Libera, Nervi, Moretti, Luccichenti ed altri grandi architetti del 900 ad oggi sono lontane. “Una città interrotta perché si è cessato di immaginarla” la descrisse sapientemente Giulio Carlo Argan in occasione della celebre mostra “Roma Interrotta” del 1978.

Proprio per questo dodici studi internazionali under 36 sono stati invitati ad immaginare come alcuni dei luoghi più iconici della Città Eterna, Intoccabili per l’appunto, possano modificarsi in un futuro prossimo, suggerendo attraverso immagini un ritrovato rapporto tra la stratificazione storica della città e l’ineluttabilità e necessità del progresso. Sarà affidato a ciascuno dei dodici giovani studi un luogo simbolo della Capitale, di cui proporre un possibile nuovo scenario. Un dialogo per immagini, dunque, in antitesi allo stallo perpetuo della produzione architettonica contemporanea a Roma, volto a riportare l’attenzione sul panorama della Capitale, e stimolare una riflessione critica tra le possibilità dell’architettura contemporanea e l’importanza del patrimonio storico.

La mostra “LE INTOCCABILI – THE UNTOUCHABLES” è parte integrante del più ampio progetto “VISIONI ROMANE”, un dibattito a più voci sulle problematiche di Roma con figure di spicco della politica, del cinema, dell'impreditoria e dell’arte, condividendo suggestioni e speranze. L'obiettivo che “VISIONI ROMANE” tenta di perseguire è aprire ai “non addetti ai lavori” il dibattito sulle principali questioni architettoniche della capitale , favorendo un processo di sensibilizzazione ed un progressivo avvicinamento all'architettura dei cittadini.


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