14/10/2020 - Con i suoi 155 mila metri quadri, il MEETT, nuovo centro per congressi e fiere di Tolosa, ‘non è un semplice progetto architettonico’, come viene definito dai progettisti dell’Office for Metropolitan Architecture, meglio conosciuti come OMA che ne hanno firmato l'architettura.
Il progetto, risultato di un concorso vinto nel 2011, è infatti una macchina urbana complessa che non coinvolge solo l'aspetto compositivo e architettonico affiancato anche da una progettazione del paesaggio, dello spazio pubblico e delle infrastrutture urbane.
Monumentale nella sua scala ma leggero nel suo impatto complessivo, “il MEETT è destinato a diventare la nuova porta d'accesso a Tolosa", dicono gli architetti. Benchè il MEETT si trovi a nord della città, nella parte più nuova di Tolosa, OMA ha voluto preservare la campagna circostante tramite la progettazione di un volume compatto, evitando così qualsiasi sviluppo di un’urbanizzazione incontrollata.
Nello sviluppo di questo progetto così audace, i partner OMA Chris van Duijn, Ellen van Loon e Rem Koolhaas si sono fatti affiancare da due studi francesi: PPa architectures e Taillandier Architectes Associés.
Il progetto si articola intorno a tre volumi principali, realizzati in parallelo tra loro: una fila di sale espositive modulari, un centro congressi e una sala eventi multifunzionale con annessa area di accoglienza, oltre ad un parcheggio che può contenere fino a 3000 veicoli.
Il MEETT ha una palette cromatica e materica formata da pochi elementi, alludendo a un approccio funzionale snello e semplice e di facile lettura. Una serie di scatole nere, acciaio di colore bianco e una pelle in policarbonato compongono invece le sale espositive.
All'interno, spazi ampi, imponenti e di grande effetto, si inondano di luce naturale.
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