28/10/2020 - A Roma, nel cuore del quartiere Appio Latino a pochi passi dal Parco della Caffarella, il duo romano La Macchina Studio trasforma un appartamento anni Cinquanta in un set surreale dove realtà e finzione convivono come all’interno di una scena teatrale.
Grazie all’approccio multidisciplinare dei due fondatori, lo studio celebra il segno grafico in un progetto che coniuga architettura, teatro, musica e illustrazione.
In accordo con la giovane coppia di committenti, gli architetti hanno da una parte recuperato il pavimento in battuto di terrazzo alla veneziana preesistente con l’aiuto di maestranze locali artigiane, dall’altra hanno stravolto completamente la distribuzione interna per dare il via a una nuova narrazione.
Il progetto parte dall’inserimento a terra di nuovi materiali in corrispondenza delle tracce delle divisioni originali: la zona living è definita da una fascia netta in marmo nero e botticino, l’area lungo il corridoio riprende il disegno originale della pavimentazione con un legante rosato a base di polvere di pozzolana, la camera da letto si tinge con le nuances calde del microcemento rosso mattone. Il risultato è un accostamento di disegni, differenti grane e cromie che crea un effetto “collage”, in contrasto con il bianco assoluto delle pareti intonacate.
“Con Retroscena abbiamo voluto esaltare la natura irriverente e surreale del racconto architettonico, che si lega indissolubilmente a quello fotografico giocando con contrasti cromatici, motivi grafici e incursioni inaspettate” affermano Gianni Puri ed Enrica Siracusa, fondatori di La Macchina Studio.
L’appartamento si sviluppa longitudinalmente lungo il muro di spina, che rappresenta il limite tra spazio privato e di rappresentanza e crea un paesaggio ritmato da tre diversi elementi.
Un armadio a ponte laccato bianco nasconde un piccolo studio: il rifugio del lettore, uno spazio intimo, silenzioso, isolato dal resto dell’abitazione. Una porta filomuro grigio-blu che sembra disegnata sulla parete, dà invece accesso alla salle de bain rivestita in mosaico bianco con fughe a contrasto, tagliata da un passaggio ogivale attraverso il quale si intravede la parete di fondo in smalto color pavone e il lavabo free standing. Infine, una porta ad arco in legno laccato classic blue guida verso la zona notte dalle linee nette e l’atmosfera accogliente. La porta, con il suo profilo in legno che aggetta di 70cm verso la sala da pranzo, è il fulcro della zona giorno e nasconde alla vista i mobili della cucina.
Il living è lo spazio più ampio della casa: una tenda di colore giallo corre lungo la giacitura del tramezzo demolito, delineando gli ambiti e tracciando un confine morbido tra le diverse funzioni.
Retroscena propone una visione giocosa e fantastica della casa. Scelte di colore audaci e piccoli trucchi progettuali donano personalità agli interni, puntando i riflettori sugli abitanti, protagonisti di una pièce teatrale — e architettonica — ricca di sorprese.
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