Foto Barbara Corsico
10/11/2020 - “Agorà (in greco antico: αγορ?, da αγε?ρω = raccolgo, raduno) è il termine con il quale nell’antica Grecia si indicava la piazza principale della polis: luogo politico, giuridico religioso ed economico.” Per Sceg Architetti questo è stato lo spunto iniziale per concepire un ambiente di lavoro contemporaneo di avvocati torinesi che interpreta la classicità nel mondo contemporaneo.
Uno spazio percepito come un luogo archetipo, statuale e assoluto come quello dell’agorà, uno dei primi spazi legati alla forma giuridica.
Le geometrie, considerate eterne, patrimonio della nostra memoria diventano effimere leggere e ironiche.
Una scenografia realizzata con volumi di gomma (poliuretano), rivestiti con lamiere laccate e definiti con strutture metalliche. Un arredo iconico in un tempo sospeso.
Il colore riveste quasi tutto lo spazio e l’arredo, rendendolo irreale, innaturale. Questa monocromia dialoga direttamente con la forma, la materia, la luce e la dimensione rendendo il luogo plastico, finto. Si genera un contesto quasi urbano che sembra immobile, metafisico.
Una “piazza” vuota”, tracce di un passato arcaico, uno scenario di architettura che diventa onirico agli occhi dello spettatore. I libri diventano disegno e decorazione, traduzione della vita contemporanea, immaterica e virtuale che genera la dimensione del vuoto nel panorama abitativo.
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