17/11/2020 - Lo studio milanese CMQ architettura ha completato la ristrutturazione di un piccolo appartamento del dopoguerra a Milano simile alla numerosa varietà di edifici residenziali costruiti fino agli anni ’70 durante una profonda speculazione edilizia.
Questi palazzi, con l’espansione della città, sono passati da una condizione periferica a parte del tessuto vitale della città. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, è difficile trovare un valore architettonico chiaro di un singolo edificio.
La divisione interna dell’appartamento, rinominato ‘Galileo House’, risultava immutata dalla sua costruzione, un corridoio cieco faceva da ingresso e si sviluppava poi perpendicolarmente per dare accesso ai vari spazi della casa.
“La libertà di programma ci ha permesso di indagare quale fosse il valore di un appartamento che non presentava nessuna qualità architettonica specifica”, affermano i progettisti.“Ci siamo resi conto come la conformazione del palazzo avesse tre affacci differenti esposti a est, a sud e a ovest. Abbiamo allora ribaltato la condizione di partenza restituendo uno spazio unico dove persino il corridoio potesse smettere di essere spazio di servizio”, continuano.
Negando qualsiasi divisione, l’ingresso, il soggiorno, la cucina e la camera-studio sono posizionati in un unico spazio che si estende da un lato all’altro dell’edificio, permettendo alla luce di essere presente sempre all’interno degli spazi. I materiali generano un attrito tra l’immagine di uno spazio unico e i diversi gradi di intimità che la casa necessitava.
Come nel caso del telescopio galileiano che fa sembrare un oggetto più grande di quello che è, le scelte di non trattare il corridoio come spazio di servizio e di non nascondere la camera in un angolo della casa permettono di percepire l’intera profondità dell’appartamento, facendo sembrare un piccolo appartamento più grande di quello che realmente è.
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