Dimensione testo |
|
11/12/2020 - Lo studio iraniano ZAV Architects ha progettato e realizzato il Majara Residence, un complesso di residenze culturali sull’Isola di Hormuz, a sud dell'Iran, come parte del più ampio progetto “Presence in Hormuz 02”: un manifesto politico e sociale nato per sensibilizzare e mostrare una reale alternativa politica ed economica all’unica attività redditizia dell’isola: il traffico illegale di petrolio.
Composta da colorate ed elementari cupole di terra, il progetto diventa veicolo di cambiamento e riscatto sociale delle comunità locali.
"Il nostro progetto è un processo continuo che mira a costruire fiducia e legami tra i cittadini e i turisti che incuriositi verranno a visitare il villaggio piuttosto che oggetti architettonici" affermano gli architetti dello studio ZAV.
Sia all’esterno che al loro interno le cupole sono caratterizzati dai toni accesi, le cui variazioni sembrano differenziare le diverse funzioni degli ambienti e la soglia tra un colore e l’altro sostituisce l’alternativa a pareti divisori e porte.
Tutte le cupole di costruite con la tecnica del 'superdobe' l’alternativa contemporanea al metodo della terra battuta, ideata dall’architetto iraniano Nader Khalili. Le contenute dimensioni delle cupole rende la loro costruzione compatibile con le capacità costruttive degli artigiani locali e dei lavoratori non specializzati che sono stati coinvolti come parte fondamentale del processo di costruzione del villaggio.
La priorità dell'azione progettuale di ZAV è stata infatti quella di impiegare esclusivamente materiali locali, facilmente accessibili ed economici, così da permettere una costruzione i cui costi principali fossero legati a una giusta retribuzione della manodopera autoctona.
|
Consiglia questa notizia ai tuoi amici
|
|