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14/12/2020 - Porterà la firma di Stefano Boeri e sarà un fiore, una primula, il simbolo della campagna dei vaccini anti-Covid-19, in partenza da metà gennaio. Dopo il parco del “cerchio rosso” sotto il nuovo ponte sul Polcevera a Genova, l’architetto milanese progetta – insieme a un team di consulenti e a titolo gratuito – un altro simbolo di rinascita per il nostro Paese.
Il concept architettonico e comunicativo della campagna di vaccinazione è stato presentato ieri da Boeri nel corso di una conferenza stampa con il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri.
Una proposta integrata che prevede tre elementi: il logo della campagna e la sua declinazione; il progetto dei padiglioni temporanei da utilizzare per la somministrazione del vaccino nelle principali piazze italiane; e un agile totem informativo da localizzare nei luoghi pubblici.
“L’italia rinasce con un fiore” questo lo slogan che accompagna il simbolo e che sarà presente in tutta la campagna. "Sarà un simbolo molto forte ma anche molto semplice di rinascita del Paese – ha detto Boeri – il fiore è il segnale di inizio della primavera, emblema di serenità e rinascita”.
“Abbiamo provato ad immaginare un elemento che fosse in grado di contrastare la fragilità che ha colpito tutti noi in questo anno difficile e di sintetizzare due punti di forza: la scienza da un lato, che ci ha permesso oggi di avere un vaccino, e solidarietà sociale. Per comunicare un senso di serenità, rinascita e radicamento abbiamo scelto un elemento semplice come il fiore”
Per quanto riguarda il concept architettonico Boeri spiega: “Volevamo che l'architettura stessa trasmettesse questo concetto in modo immediato, non solo attraverso un'etichetta, e di qui l'idea di un padiglione a forma di fiore che dovrà rispondere a requisiti importanti: una pianta flessibile, smontabile facilmente, fatto di materiali riciclabili, autosufficiente dal punto di vista energetico, che rispondesse agli standard di riuso e replicabilità, oltre che di sicurezza e protezione".
“Questa è una prima idea già molto avanzata di come funzioneranno i padiglioni. Essi avranno un carattere molto importante anche dal punto di vista dell’autosufficienza energetica poiché saranno piccole architetture che, proprio come dei fiori, sfrutteranno l’azione del sole per autosostenersi e che useranno materiali naturali come il legno e i tessuti”, continua Stefano Boeri.
La struttura circolare del padiglione, smontabile e ri-assemblabile, poggerà su una pedana in legno prefabbricata utilizzata per la distribuzione degli impianti nelle sale interne. Lo scheletro portante sarà realizzato in legno strutturale.
Il rivestimento esterno sarà realizzato con materiale tessile composto dall'accostamento di diversi materiali idrorepellenti, riciclabili e biodegradabili.
La copertura ospiterà un sistema di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica per soddisfare il fabbisogno dell’intero padiglione.
Le partizioni interne degli spazi saranno realizzate con sistemi prefabbricati in tessuto, anch’essi caratterizzati da leggerezza, flessibilità, assorbimento acustico e trasparenza.
L’organizzazione degli spazi interni del padiglione prevede sia gli spazi necessari per la somministrazione del vaccino che quelli per l’accettazione e l’attesa dopo la vaccinazione. Il nucleo centrale del padiglione circolare è invece adibito a zone di servizio per gli operatori (back office, deposito, spogliatoi, servizi igienici dedicati, etc).
Gli elementi che caratterizzano il layout interno dei padiglioni verranno declinati anche nei punti di somministrazione individuati all’interno di strutture ed edifici già esistenti.
"I primi ad essere vaccinati saranno, si aupica da metà gennaio, gli operatori sanitari e personale e ospiti delle Rsa", spiega Arcuri durante la conferenza. "Nella fase di massa arriveremo a oltre 1500 gazebo a forma di fiore in tutta Italia dove verranno somministrate da marzo le dosi nella seconda fase della campagna per i vaccini anti Covid”. “I gazebo – hanno continuato – saranno collocati nelle piazze delle città, davanti agli ospedali e anche nei campi sportivi”.
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