01/12/2020 - “Un nuovo genere di sedia, tutta in cuoio, oggi molto clonata”. Così Mario Bellini descrive la sedia-poltroncina Cab, best-seller ideato nel 1977, epoca d’oro del design italiano, e oggi pezzo iconico della collezione I Contemporanei di Cassina.
Secondo l’architetto, nel suo rapporto privilegiato con il corpo umano, la sedia è uno degli oggetti d’arredo più legati alla nostra memoria collettiva. “Mi ci sono voluti quasi vent'anni per trovare il coraggio di progettare una sedia', racconta Bellini. 'Cab è stata progettata semplicemente con un sedile, uno schienale e quattro gambe. Sul telaio in acciaio è stato cucito un abito in cuoio teso come pelle su uno scheletro, in una perfetta simbiosi strutturale e organica'.
Cab è la prima sedia al mondo caratterizzata da un struttura in cuoio autoportante ispirata al rapporto tra scheletro e pelle. Il suo rivestimento è formato da 21 parti in cuoio, fustellate una ad una e successivamente sottoposte a 22 lavorazioni manuali. Le singole parti tagliate vengono infatti cucite insieme solo dopo aver subito un procedimento di scarnitura volto ad assottigliare lo spessore delle porzioni da accoppiare. Il rivestimento viene poi calzato su uno scheletro d'acciaio e chiuso con cerniere lampo come un abito sartoriale.
Parte della collezione del MoMA di New York, Cab è diventata in questi anni una famiglia completa di prodotti che comprende la seduta con o senza braccioli, il divano, la poltrona Cab Lounge, lo sgabello in due altezze e il letto Cab Night, fino alla Baby Cab, una perfetta riduzione in scala della seduta. Ogni pezzo è caratterizzato dalla stessa lavorazione in cuoio e da una meticolosa attenzione ai dettagli, ed è disponibile in diverse nuance.
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