Ph. © Mattia Aquila
03/02/2021 - Ogni committente ha esigenze e richieste specifiche, dunque ogni progetto – sia esso casa, hotel o retail – racconta una storia diversa, partendo dal taglio architettonico, fino alla scelta dei materiali e al più impercettibile dettaglio.
Lo sa bene Pelizzari Studio, realtà multidisciplinare con sede a Brescia e a Milano – guidata dall’interior designer e founder Claudia Pelizzari e da suo suo figlio e CEO dello studio David Moini – che a partire dalla sua fondazione, nei primi anni degli anni 90, si è evoluta adottando da un’attitudine taylor-made per ogni progetto.
Moltissime le collaborazioni all'attivo con diverse realtà del campo del design e della moda, in Italia e all’estero.
Un approccio internazionale unito ad un eclettismo ha permesso allo studio di firmare le più belle case di Brescia, arrivando a realizzare progetti da Londra a Dubai, dalla Costa Azzurra a Lugano e nelle principali città d’arte Italiane.
Lo studio ha inoltre recentemente inaugurato il suo ultimo progetto per un Boutique Hotel ricavato in un da un attento restauro di una residenza nobiliare del 1400 nel borgo umbro di Panicale.
‘Profondo know-how’ ed ‘eclettismo’: questi i due concetti chiave attraverso i quali, durante la nostra intervista, Claudia Pelizzari definisce il lavoro del suo team. Una narrazione varia, perché “ripetitivo”, in Pelizzari Studio, non esiste.
Raccontaci di Pelizzari Studio.
Ho fondato Pelizzari Studio nel 1991 con l’idea di base di associare architettura ed Interior Design alla maniera anglosassone. Siamo stati uno dei primi studi in Italia a perseguire questo modello di ibridazione di settori.
Abbiamo inaugurato il nostro primo studio in una corte verde di un palazzo storico, tra natura, architettura, storia e bellezza..un fil rouge che ci accompagna come un codice indispensabile in ogni progetto.
Oggi sono all’attivo due nostri studi, la sede di Milano e quella di Brescia, dove si progetta per committenze nazionali e internazionali, con attenzione a dettagli strutturali e di Interior, strettamente in connessione tra loro.
Brunati Japanese Restaurant. Ph. © Giorgio Baroni.
Spaziate dal contract al residenziale, dal retail alla ristorazione, all'insegna di uno stile eclettico e di una contaminazione di vari stili e ambiti tra cui moda e arte contemporanea...qual' è l'elemento che non può mai mancare in nessuno dei vostri lavori, a prescindere dalla loro natura?
L’elemento che non può mai mancare in ogni nostro progetto ed è la connotazione di unicità che ne delinea il carattere. Può essere un accostamento insolito di forma o colore, un'ispirazione architettonica o d'arredo appositamente pensata per quel progetto e mai più ripetuta per altri. Quell’ingrediente segreto che ti fa entrare in empatia con il progetto.
Entrando nelle nostre realizzazioni, crediamo si percepisca un certo benessere..in effetti gli equilibri non sono mai casuali ma sempre studiati. La successione di Fibonacci, o alcuni principi di Feng Shui, l'attenzione a materiali che rispettino l'ambiente, sono tutti elementi che fanno parte del nostro approccio professionale, oltre che olistico.
Dimora a Brescia. Ph © Mattia Aquila.
Ci parlate del progetto del Boutique Hotel di Panicale?
Si tratta di una residenza nobiliare del XIV secolo situato in Umbria nel cuore dell’Italia. Il Palazzo è stato selezionato da una committenza americana per farci un Boutique Hotel. Siamo intervenuti con un restauro conservativo architettonico e miglioramento sismico, l’inserimento di impianti tecnologici contemporanei e la progettazione degli interni.
L’intervento oltre ad attenersi chirurgicamente al recupero di elementi architettonici presenti nella struttura, si è sganciato da qualunque rigidità che ne avrebbe delineato tratti predefiniti all’insieme.
Abbiamo utilizzato materiali propri della zona quali il travertino e la pietra serena, accostandoli a contaminazioni eclettiche, mai impersonali, e che hanno dato all’insieme connotazioni esclusive.
Sono sette camere, ognuna diversa dall’altra e un appartamento, tutti con arredi e texture non seriali, progettati espressamente e scelti per le loro peculiarità sensoriali. Un giardino sospeso sulla piana del Trasimeno accoglie gli ospiti per la colazione, in un’atmosfera da dipinto del Perugino, fra le essenze tipiche della zona. È stato inoltre realizzato un ristorante stellato con selezioni di piatti tradizionali, rivisitati da giovani chef.
Rastrello boutique Hotel. Ph © Mattia Aquila
Rastrello boutique Hotel. Ph © Mattia Aquila
Qual è il confine tra uno spazio e un arredo, dove si incontrano, e come vi piace muovervi tra questi due mondi?
Una progettazione architettonica è imprescindibile da una visione globale. Spazio e arredo dialogano in sintonia dall'idea iniziale fino all'esito finale. Per noi l'interior design è parte inscindibile di tutta la progettazione fin dall'inizio del processo creativo, quando si sta pensando alle soluzioni architettoniche e ne segue il suo corso.
Consolle disegnata da Pelizzari Studio. Ph © Mattia Aquila
Quali sono i vostri riferimenti, di ieri e di oggi?
Siamo contaminati da linguaggi diversi, capaci di fondersi in un equilibrio di stile. Amiamo l'architettura magistrale ed organica di Frank Lloyd Wright, ma siamo attratti al pari dalla modalità antitetica estranea alle regole dell'architettura tradizionale, quale quella che si riconosce nelle opere di Rem Koolhaas.
Ci piace inoltre strizzare l'occhio a grandi icone del fashion come Diana Vreeland, prima direttrice di Vogue America, riconosciuta donna di stile e glamour.
Ci dareste qualche anticipazione su progetti futuri o attualmente in corso di realizzazione?
Attualmente abbiamo in cantiere diversi progetti che spaziano da alcune ville in India, a Resort in Toscana, a chalet sulle Dolomiti, a residenze in città d'arte tra Milano, Roma, Padova, Vicenza, Brescia, Bergamo,Rimini, Laghi di Como e Garda.
Siamo menti versatili e ci entusiasmiamo ogni volta, davanti ad un nuovo progetto. Da ogni realizzazione scaturisce un approccio fisico, ma anche emotivo. E alla fine, ebbene sì, ce ne innamoriamo!
Chalet Val Casies. Ph.© Mattia Aquila.
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