Copyright: Alessandra Chemollo/ZAA
24/03/2021 – I Chiostri di San Pietro, il più straordinario complesso monumentale della città di Reggio Emilia, rivivono grazie a un accurato progetto di Zamboni Associati Architettura.
L’intervento ha puntato sulla ricerca di un rapporto equilibrato tra antico e contemporaneo, tra riscoprire spazi e insediarvi nuovi usi compatibili, riprendendo la matrice benedettina in grado di coniugare la conservazione con l’innovazione.
Obiettivo del recupero dei Chiostri di San Pietro è stato quello di crearvi un polo culturale di rilievo internazionale, rafforzando la naturale vocazione dell’antico monastero benedettino.
L'intervento nelle parole dei progettisti
“Il progetto ha coinvolto, in un’unica operazione, tre interventi strettamente correlati: il restauro del corpo monumentale rinascimentale in parte attribuito a Giulio Romano; l’addizione sul sedime dei corpi minori demoliti dei nuovi Laboratori Aperti Urbani, in continuità con l’antica scuderia anch’essa restaurata; la riqualificazione delle aree cortilive anticamente connesse al monastero, come spazi pubblici restituiti alla città, scoprendone il ruolo di attraversamento urbano.
La valorizzazione del non-finito, interpretando ciò che Giulio Romano non ha potuto completare, è diventato il criterio metodologico e il filtro concettuale per ogni scelta che ha riguardato tutto il complesso, incluse le addizioni e gli spazi aperti.
È un principio che amplifica il significato del contesto e vi pone un limite non formale, non definitivo, presupponendo come possibile punto di arrivo una compiutezza di ordine superiore: un modo per lasciare aperto il progetto, affinando il metodo nel suo farsi”.
|