25/03/2021 - Accentuare e valorizzare filologicamente una vera e propria icona architettonica di Milano degli anni ’50. È stata questa l’essenza dell’intervento di restyling operato da Park Associati su due dei corpi di fabbrica del complesso di Corso Italia progettato dall’architetto Luigi Moretti (1906-1973). Un’architettura definita ‘audace’ che ha coinvolto un intero isolato della città.
Lo studio dell’archivio storico di Moretti è stato essenziale per capire la genesi del progetto e la sua evoluzione negli anni. Le tavole progettuali hanno rivelato come l’edificio più alto, detto La Nave, sia stato realizzato interamente secondo il progetto originale di Moretti, mentre il progetto di quello più basso sia stato oggetto di vari ripensamenti.
Il progetto di Park Associati è molto rispettoso e aderisce all’intervento originario con l’intento di mettere in risalto un edificio iconico per la città.
Il nome di “Nave” deriva dal fatto che, nel raffinato gioco volumetrico tra i due edifici su Corso Italia, quello più alto, appoggiandosi su quello più basso, si percepisce come una prua nell’atto di sfondare lo spazio verso la strada. Questa sensazione è accentuata dal colore chiaro della facciata, ricoperta da tessere di mosaico in marmo bianco.
Il restyling si è concentrato sulle parti comuni e in alcuni dei piani destinati ad uffici.
Il restauro e la valorizzazione di edifici storici o moderni comporta spesso il confronto con la luce che, in alcuni casi, diventa il cuore degli interventi architettonici. Piuttosto che un semplice elemento decorativo, l'illuminazione diventa così un vero e proprio strumento di design.
La facciata è stata, dunque, preservata completamente con uno spunto progettuale delicato che ne ha accentuato le forme originali. Di sera, con un intervento di illuminazione discreto, ma efficace, le linee marcapiano orizzontali vengono sottolineate ed enfatizzano il carattere dell’edificio, creando un effetto di “galleggiamento” del volume sulla base sottostante.
Il corpo basso del complesso è stato riqualificato seguendo i primi disegni originali di Moretti. Ne sono sottolineati i segni marcapiano orizzontali, mentre al primo e al secondo piano la scansione delle finestre è accentuata da lamelle scatolari in alluminio microforato. La loro presenza si evidenzia con il buio, grazie all’illuminazione interna di cui sono dotate le lamelle.
All’interno, tutti gli spazi degli uffici sono stati ripensati e resi più aperti e flessibili, nel segno della trasparenza e della ricerca di qualità dello spazio attraverso interventi sugli impianti, l’illuminazione e la climatizzazione.
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