22/04/2021 - Molteni&C riedita la poltrona Round (D.154.5) disegnata da Gio Ponti nel 1954. Dopo oltre 60 anni, la seduta originale rinasce grazie al progetto di riedizioni Heritage Collection di Molteni&C, in collaborazione con i Ponti Archives. Come per tutti i progetti della collezione, lo studio attento di disegni, foto e materiali d’epoca ha permesso di riprodurre fedelmente la poltrona in tutti i dettagli, riportando alla luce un capolavoro dimenticato. Caratterizzata da struttura di legno multistrato frassino e piedini in cromo nero o ottone satinato, la poltrona Round D.154.5 può essere rivestita in tutti i tessuti e le pelli della gamma Molteni&C.
“Questa poltroncina sembra racchiudere in sè, anticipandole, tutte le energie, gli entusiasmi e le aspettative che segneranno lo stile di vita del decennio successivo, quello delle minigonne di Mary Quant, dei Beatles, di John Kennedy, della corsa allo spazio tra USA e URSS', spiega Salvatore Licitra, Curator of Gio Ponti Archives. 'Dietro questo progetto c’è l’idea che una poltrona possa essere anche una forma indipendente, un’espressione autonoma, come una scultura, libera dalle liturgie estetiche e formali su cui si erano allestiti gli “interni” negli anni precedenti.”
I primi anni ’50 segnano un periodo di svolta nei progetti d’arredo di Gio Ponti, verso soluzioni innovative legate alla funzionalità e all’essenzialità delle forme. Diversi gli aspetti che spingono Ponti verso questo nuovo modo di progettare.
La fine del secondo conflitto mondiale, con la voglia di ripartire e ricostruire un mondo moderno ricco di novità, allontanandosi così dal passato; la disponibilità di nuovi materiali, che permette di concepire oggetti prima non realizzabili; una visione industriale del progetto, grazie alla nascente industria italiana del settore, che comincia a produrre arredi in grande serie. Il progetto Round (D.154.5) soddisfa appieno il pensiero progettuale di Ponti di questo periodo.
Il nome del progetto, Round D.154.5 deriva dalla forma arrotondata della seduta e degli schienali, detta “a saponetta”, ha forme modernissime addirittura “spaziali”, mai pensate prima. Utilizza per la sua costruzione materiali e tecnologie d’avanguardia, come l’uso della Vipla (materiale plastico a imitazione della pelle) per i rivestimenti, compensato curvato per fissare tra loro lo schienale e la seduta, e piedi in metallo con puntale antiscivolo facilmente assemblabili. Round (D.154.5) viene definita, nell’ambito dello studio Ponti/ Fornaroli/Rosselli, anche “Otto Pezzi”. Infatti sono otto i pezzi che la compongono: schienale, seduta, due elementi in compensato curvato e quattro gambe, che avvitandosi alla seduta tengono assieme il tutto.
Un prodotto totalmente nuovo, pensato per l’industria, dove si parla di assemblaggio, facilità di produzione, ma anche di imballo, con la soluzione di ridurre al minimo gli ingombri e il trasporto.
Round (D.154.5) entra in regime di produzione nel 1956/1957 e viene presentata ufficialmente alla XI Triennale di Milano del 1957 (Padiglione Feal), insieme ad altri arredi Ponti, prodotta in un numero limitato di esemplari, oggi molto ricercati dai collezionisti. Gio Ponti tiene molto a questa poltrona e la utilizza spesso per arredare i suoi progetti architettonici, come l’Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma (1957); l’Hotel Parco dei Principi a Sorrento(1960); le ville Planchart (1955), Arreaza/ Diamantina(1956), quest’ultima oggi demolita, entrambe a Caracas; gli Uffici Alitalia a Manhattan(1958); il Terminal passeggeri Alitalia (1960) a Milano, in zona stazione centrale, dove si utilizza una versione modificata, sostituendo il compensato curvato con un tubolare metallico cromato, per lunghe file di sedute di attesa e divanetti a due/tre posti progettati ad hoc. Proposta con rivestimenti in Vipla, rigorosamente bicolori, bianco e blu o bianco e giallo, viene prodotta anche in tessuto, per lo studio di Villa Planchart, e per l’Hotel Parco dei Principi a Sorrento, in blu scuro.
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