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18/05/2021 - La Biennale di Venezia, su proposta del curatore Hashim Sarkis, ha nominato la Giuria Internazionale della 17. Mostra Internazionale di Architettura (22 maggio - 21 novembre 2021).
I componenti, che assegneranno i premi durante la Cerimonia di premiazione il prossimo 30 agosto, sono:
Kazuyo Sejima (Giappone) – Presidente
Nata a Ibaraki in Giappone e laureata in architettura alla Japan Women's University nel 1981, ha aperto il proprio studio a Tokyo nel 1987 e poi nel 1995 ha fondato SANAA insieme a Ryue Nishizawa.
Tra i suoi lavori: House in Plum Grove, Inujima Art House project e la Japan Women’s University Mejiro Campu; tra i principali lavori di SANAA il Museo di arte contemporanea del XXI secolo a Kanazawa, il Rolex Learning Center (École Polytechnique Fédérale de Lausanne), il Louvre-Lens, Grace Farms e La Samaritaine.
Premiata nel 2004 con un Leone d’oro alla 9. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, nel 2010 vince il Pritzker Architecture Prize e diventa curatrice della 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (People meet in architecture).
I suoi riconoscimenti includono anche il Japan Architecture Award, il Premio Rolf Schock nella categoria delle arti visive, l’Officier de l’Ordre des Arts et des Letters, il Prix dell'Équerre d'Argent, the Medal with Purple Ribbon e Thomas Jefferson Medal in Architecture.
Attualmente insegna presso il Politecnico di Milano e la Yokohama Graduate School of Architecture (Y-GSA). È Visiting Professor alla Japan Women’s University e alla Osaka University of Arts.
Kazuyo Sejima si distingue per il suo impegno in un’architettura intesa come ambito primario di intervento nei contesti sociali e spaziali.
Sandra Barclay (Perù).
È nata a Lima in Perù nel 1967. Formatasi come architetto a Lima e Parigi, ha conseguito un Master in Paesaggio e Territorio presso la Pontificia Universidad Católica del Perú, dove attualmente insegna. È membro straniero dell'Académie d’Architecture francese e Honorary Fellow dell'American Institute of Architects.
È stata co-curatrice, insieme a J. P. Crousse, del Padiglione Perù alla 15. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia nel 2016, dove ha ottenuto la menzione speciale della Giuria.
È titolare, insieme a Jean Pierre Crousse, dello studio Barclay & Crousse Architecture, con due sedi, una a Parigi dal 1994 e una a Lima dal 2006. Lo studio gestisce programmi su base transcontinentale, guidando un laboratorio di design che esplora i legami tra paesaggio, clima e architettura. Tra i loro progetti più importanti in Perù: Equis House (2003), The Place of Remembrance (2015), Edificio E Lecture Building dell'Universidad de Piura (2016) e Paracas Museum (2016).
Sandra Barclay sostiene il ruolo poetico dell’architettura, interpretata come atto del costruire in grado di trasformare situazioni e contesti estremi.
Lamia Joreige (Libano)
È una visual artist e filmmaker che vive e lavora a Beirut. Utilizza documenti d'archivio ed elementi di fiction per riflettere sulla storia e sulla sua possibile narrazione e sul rapporto tra storie individuali e memoria collettiva, esplorando le possibilità di rappresentare le guerre libanesi e le loro conseguenze.
Le opere di Lamia Joreige sono state presentate in vari festival e mostre: alla 52. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia nel 2007 (padiglione libanese), MAXXI di Roma, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino; Centre Pompidou e Musée Nicéphore Niépce (Francia); Carpenter Center, ICP, New Museum e SFMOMA (USA); Biennale di Liverpool, Tate Modern, Serpentine Gallery e Cardiff National Museum (Regno Unito); Mathaf, (Qatar); Biennale di Sharjah (Emirati Arabi Uniti), galleria HomeWorks e Marfa di Ashkal Alwan (Libano).
Ricercatrice presso l'Institute of Ideas and Imagination, Columbia University, Parigi (2021) e il Radcliffe Institute for Advanced Study, Harvard University (2016-2017), è co-fondatrice e membro del board del Beirut Art Center, che ha co-diretto dal 2009 al 2014.
Lamia Joreige possiede una concezione molto acuta dell’architettura e della città come materiale culturale e come terreno fertile per l’espressione artistica.
Lesley Lokko (Ghana-Scozia)
Si è formata come architetta presso la Bartlett School of Architecture e ha conseguito un dottorato in architettura presso la stessa istituzione. È fondatrice e direttrice dell'African Futures Institute, scuola post-laurea di architettura e piattaforma pubblica di discipline per l'ambiente situata ad Accra in Ghana.
È stata fondatrice e direttrice della Graduate School of Architecture presso la University of Johannesburg dal 2014 al 2019 e Dean of Architecture alla Spitzer School of Architecture, CCNY dal 2019-2021. È Visiting Professor presso la Bartlett School of Architecture, The Cooper Union e University of Virginia.
È editor di White Papers, Black Marks: Race, Culture, Architecture (University of Minnesota Press, 2000); editor-in-chief di FOLIO: Journal of Contemporary African Architecture e editor, insieme ai fondatori Jonathan Hill e Murray Fraser, di Design Research in Architecture (UCL Press). Nel 2004 pubblica il suo primo romanzo Sundowners (Orion, 2004), uno dei primi quaranta best-seller secondo il Guardian. Da allora sono seguiti altri undici best-seller tradotti in quindici lingue.
Ha ricevuto il RIBA Annie Spink Award for Excellence in Architectural Education 2020 e l'Ada Louise Huxtable Prize for Contributions to Architecture.
Lesley Lokko offre la sua profonda prospettiva critica sul rapporto tra architettura, sviluppo sociale, economico e ambientale
Luca Molinari (Italia)
È architetto, storico, critico, giornalista e curatore. Nel 2010 è stato curatore del Padiglione Italia alla 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. È direttore scientifico del Museo M9 di Mestre (Venezia).
è un architetto, storico, critico, giornalista e curatore. È professore ordinario di Teoria e Progettazione Architettonica presso il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale - Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli e PhD in Teoria e Storia dell’Architettura presso la TU Delft (NL).
Ha scritto e collabora come autore indipendente presso testate italiane e internazionali tra cui il Corriere della Sera, La Stampa, L’Espresso, Domus, Lotus, Abitare, Archis, L’architecture d’aujourd’hui, A+U. Attualmente è Direttore Editoriale di Platform. Tra il 1995 e il 2019 è stato editor per l’Architettura per Skira Editore. Tra il 2001 e il 2004 è stato Direttore Scientifico del settore Architettura e Urbanistica della Triennale di Milano e membro del Comitato Scientifico.
Nel 2010 è stato curatore del Padiglione Italia alla 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Attualmente è direttore scientifico del Museo M9 di Mestre (Venezia).
Ha curato mostre temporanee presso istituzioni italiane e straniere e recentemente è stato coinvolto nella curatela scientifica di nuove strutture museali come il Transport Education Centre in Doha, Qatar; Istanbul City Museum; ADI Design Museum Milano; Museo della Gastronomia, Parma; M9 Mestre. Tra i premi per l’attività di ricerca e di critica: Premio Ernesto Nathan Rogers, Jean Tschumi Prize, Congresso UIA (2008), Accademico di Merito presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia (2016).
Il profilo di Luca Molinari assicura una molteplicità di sguardi sull’architettura, sul suo ruolo pubblico e sul ruolo dell’architetto all’interno della società.
La Giuria assegnerà i seguenti premi ufficiali:
- Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale
- Leone d’Oro per il miglior partecipante alla Mostra Internazionale How will we live together?
- Leone d’Argento per un promettente giovane partecipante alla Mostra Internazionale How will we live together?
La Giuria avrà anche la possibilità di assegnare un massimo di una menzione speciale alle Partecipazioni Nazionali e un massimo di due menzioni speciali ai partecipanti alla Mostra Internazionale How will we live together?
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