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Prospetto delle vetrine lungo la via Salaria_ progetto ©2050+
10/05/2021 - Lo storico negozio Rinascente di piazza Fiume a Roma – progettato nel 1961 dagli architetti Franco Albini e Franca Helg – si rifà il look. Il progetto di restyling è firmato dallo studio 2050+ diretto da Ippolito Pestellini Laparelli con il team di progetto guidato da Giacomo Ardesio e Chiara Tomassi. Il termine dei lavori che coinvolgono il restauro dell’edificio e la riprogettazione degli interni è previsto per agosto 2023.
In bilico tra ripristino e trasformazione, il progetto di 2050+ si pone in continuità con l’opera di Albini ed Helg, mantenendo e sviluppando una relazione dinamica con il passato. Esso prevede interventi sulle facciate e nei piani interni, nel giardino e lungo i marciapiedi adiacenti, per un valore di oltre 37 milioni di euro.
La Rinascente di Piazza Fiume a Roma rappresenta un esempio unico di collaborazione tra un mecenate progressista e due tra i più grandi dei maestri dell’architettura italiana. Il progetto incarna lo spirito del Boom Economico degli anni ‘50 e ‘60, una fase storica segnata dalla democratizzazione dei grandi magazzini divenuti aggregatori sociali, in parallelo al rapido progresso economico, sociale e tecnologico.
Negli anni in cui la Olivetti si affacciava aggressivamente sul mercato, il progetto di Albini ed Helg è una risposta razionale a questo momento di grandi trasformazioni: un semplice volume squadrato definito dalla circolazione interna che ottimizza la fruizione dello spazio commerciale.
Le poche aperture in facciata evidenziano alcuni momenti spettacolari dell’architettura, come lo scalone elicoidale o le scale mobili, originariamente visibili dalla corte interna attraverso una grande vetrata. Ad essere celebrati nel progetto sono i flussi (di persone, merci, dati) immagine astratta della modernità agli albori della globalizzazione. La prima versione del progetto prevedeva addirittura di accedere al negozio in auto da un parcheggio in copertura, configurando l’edificio come una macchina per lo shopping.
La stesso atteggiamento si riflette sui sistemi dell’edificio. L’orditura orizzontale delle putrelle in acciaio ed il tamponamento di pannelli corrugati in conglomerato cementizio, che ospitava le canalizzazioni degli impianti, contribuiscono a definire un volume complesso, la cui articolazione reinterpreta il modello del palazzo romano e si contrappone alla mole delle antistanti Mura Aureliane.
Il trattamento dell’involucro è un esempio del talento di Albini ed Helg come designer a tutto tondo, capaci di tradurre necessità funzionali in progetto, integrando architettura e tecnologia. A questo proposito lo storico e critico inglese Reyner Banham, in The Architecture of Well Tempered Environments (R. Banham,1969), celebrò l’edificio di Piazza Fiume come un esempio di “edificio tecnologico per un contesto storico”.
Negli anni sia le facciate che gli interni sono stati parzialmente modificati in base a diverse esigenze commerciali, rendendo l’edificio una scatola introversa, a scapito del suo ruolo urbano.
"II progetto mira a ristabilire La Rinascente di Piazza Fiume come un luogo aperto a cittadini e visitatori. I diversi interventi hanno valore più tattico che formale, e consistono nella sostituzione puntuale di alcune componenti dell’edificio al fine di ripristinare soluzioni tecniche e condizioni spaziali previste dal progetto originario, e di adattarlo alle nuove esigenze di fruibilità di un grande magazzino contemporaneo", affermano dallo studio 2050+.
Le vetrine lungo Piazza Fiume e via Salaria saranno sostituite, riproponendo geometrie e proporzioni originali, mentre nella corte interna verrà ripristinata la trasparenza della vetrata lungo le scale mobili, che tornano così un elemento distintivo e scenografico del progetto.
La porzione di copertura antistante le Mura Aureliane sarà modificata attraverso l’introduzione di una superficie vetrata che ne svelerà gli elementi strutturali, consentendo al ristorante al sesto piano di aprirsi ad una vista inedita sulla città di Roma.
La nuova circolazione verticale, che incorpora una scala di sicurezza esistente a cui viene accostato un nuovo ascensore panoramico, consentirà da una parte di migliorare i flussi interni, dall’altra di raggiungere direttamente il ristorante al sesto piano dalla corte, anche oltre gli orari di vendita.
Il nuovo volume, che ripropone la sagoma del vano scale della prima versione del progetto, sostituisce una serie di balconi in carpenteria metallica ed è trattato come un inserto tecnico che si inserisce nel partito strutturale dell’involucro. La facciata, che riveste il prospetto lungo la corte interna, è composta di montanti verticali che riprendono i motivi grigliati che scandiscono gli elementi funzionali dell’edificio.
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