10/06/2021 - Axolight riedita la lampada Bul-Bo, iconico progetto disegnato fra il 1968 ed il 1971 da Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Guido Drocco e Luciano Re per il Centro Residenziale Olivetti di Ivrea. La lampada venne pensata per un ambiente residenziale di ispirazione schilleriana: ludico, libero e orientato a apportare un benessere psicofisico agli ospiti della struttura.
Questa lampada da terra prende il nome dalla sua base, un bulbo, realizzato in finta pelle (sin dalla sua prima edizione) riempito al suo interno con granuli di marmo, che funge da contrappeso e da supporto a uno stelo in alluminio che termina con la sagoma in metallo di una lampadina. Una lampada che può modificare la sua posizione con inclinazioni variabili, assumendo nuove identità e mantenendo l’aspetto ironico e empatico che contraddistinse tutti gli arredi del Centro Residenziale Olivetti. A 50 anni dalla sua realizzazione Bul-Bo rimane un oggetto di rottura con il passato.
Le soluzioni residenziali pensate per il Centro Residenziale Olivetti di Ivrea hanno definito un nuovo modo di vivere gli spazi. Innovativa dal punto di vista architettonico e sociale, l’opera di Gabetti e Isola fu rivoluzionaria in tutti i suoi aspetti. La struttura di cui si compone l’edificio (una sorta di grattacielo disteso a forma di semicerchio, un teatro con al centro la natura e il mutare delle stagioni) si confonde e si integra radicalmente con il bosco verde che la circonda e la terra che la contiene, diventando nel tempo fonte di ispirazione per importanti strutture architettoniche realizzate fino ai giorni d’oggi.
La parte interna dell’edificio, che si compone di 82 unità abitative con in dotazione un set di arredi funzionali, modulabili e giocosi, venne ideata per consentire agli ospiti della struttura un confort psico fisico ideale.
Nasce così la lampada Bul-Bo, bandiera illuminante attorno a cui si radunavano i vari complementi di arredo – non più legati alle pareti, come da tradizione, ma libere nello spazio - disegnati e fatti costruire da Gabetti e Isola apposta per l’edificio residenziale. Gli ospiti della residenza, infatti, fatta eccezione per Bul-Bo, potevano scegliere i propri arredi fra le varie proposte dello studio.
Per il restyling della nuova Bul-Bo il team di Axolight ha coinvolto nuovamente Aimaro Isola, Guido Drocco, Lodovico Gabetti e Fabrizio Pellegrino. Grazie a questi incontri ritorna ai giorni nostri il razionale che lega la forma della lampada Bul-Bo, il 68’ - che ha fortemente influenzato l’idea di design di Guido Drocco, all’epoca anche autore dell’appendi abiti Cactus, assieme a Franco Mello - e l’orientamento di Aimaro Isola verso un modo di concepire gli oggetti, quali elementi adatti a far divenire le nostre case un luogo ludico e interessante, dove il gioco diventa sinonimo di libertà (secondo la visione di Friedrich Schiller del gioco).
“Per creare la nuova Bul-Bo, lampada già oggetto di brevetto - spiega Giuseppe Scaturro, CEO di Axolight - e applicare a essa materiali e processi produttivi contemporanei, è stato vitale e risolutivo ricorrere a un esercizio di maieutica estremamente emotivo che ci ha portati alla ricostruzione del pensiero progettuale degli autori dell’opera. Aver dato una seconda vita a una lampada così importante per la storia del design moderno - che a cinquant’anni dalla sua prima edizione, rimane incredibilmente forte, non conforme, libera e rivoluzionaria - è un qualcosa che ci inorgoglisce, ci emoziona e arricchisce”.
“Nello sviluppo della nuova Bul-Bo” – continua Giuseppe Scaturro – “ci siamo posti l’obiettivo di ricreare un’oggetto esteriormente fedele alla sua forma originale, ma in grado di assolvere la sua funzione illuminate alla maniera dei nostri giorni”.
La presentazione si è tenuta nella cornice del Palazzo della Luce di Torino in occasione del seminario formativo “Axolight e i Grandi Maestri” organizzato dall’Ordine Architetti e dalla Fondazione per l’Architettura Torino. Un’occasione per discutere sia del valore culturale dei pezzi iconici ideati dai grandi maestri del design, che delle ragioni che hanno indotto Axolight a investire importanti risorse nella riedizione, in chiave moderna, di uno fra i più importanti oggetti di design del 900’.
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