30/06/2021 - Ferrucci 112, il nuovo intervento firmato DAP studio, si trova a Torino, in corso Ferrucci, nella ex sede Fiat Engineering situata nell’area Spina 2 che ospita il Politecnico, le OGR, il grattacielo Intesa e la stazione di Porta Susa.
I fronti del palazzo, completato nei primi anni Ottanta da Ludovico Quaroni e dallo Studio Passatelli, sono caratterizzati da vetrate specchianti, dal bruno dei pannelli metallici e, soprattutto, dagli imponenti pilastri arancioni.
“Il tema importante di questo progetto è il forte legame tra la riprogettazione degli interni e la precisa connotazione preesistente”, affermano Elena Sacco e Paolo Danelli, fondatori di DAP studio.
Il nuovo headquarters di GFT Italia al 4° piano pensato dalla firma milanese parte da questo richiamo identitario forte, valorizzando, attraverso il recupero dei pilastri arancioni e delle tubature a vista, il racconto di un passato che si fonde con le nuove esigenze lavorative post-industriali. Un passato che s’intreccia a un futuro che spalanca le porte al digitale, tema su cui il programma architettonico è intervenuto lavorando con l’immaterialità e ritmando con precisione e delicatezza colori, superfici e distribuzione spaziale.
L’alterazione percettiva degli spazi operata da DAP studio inizia dall’ingresso, una soglia intermedia tra esterno e interno caratterizzata da un’ampia vetrata su telaio in legno.
Oltre lo spazio dell’accoglienza, il paesaggio del grande open-space (800mq) è ripensato attraverso l’inserimento di nuovi volumi cilindrici di grandezze e funzioni diverse che trasformano radicalmente la percezione degli spazi e convogliano in maniera fluida i percorsi interni.
È un’area di intermediazione tra l’ingresso e le postazioni operative: se i pilastri arancioni con le tubature a vista raccontano il passato del palazzo, proiettandolo all’interno anche grazie alle ampie finestrature, i nuovi volumi con la loro superficie astratta raccontano il futuro dell’azienda informatica che, a ogni sede realizzata da DAP studio (a Torino, Milano, Padova e Firenze), ha il coraggio di assumere la sfida lanciata dagli architetti.
Architettonicamente neutri, i cinque cilindri (per la pausa, la privacy, i meeting e altri servizi) sono rivestiti internamente in legno, mentre il bianco all’esterno è realizzato con carte viniliche texturizzate che creano una nervatura in grado di far vibrare le superfici reagendo alla luce.
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