foto Danilo Scarpati
14/05/2021 - Lo storico ristorante Cavallino di Maranello, nato all'inizio degli anni '50 dalla volontà di Enzo Ferrari di creare un luogo unico di convivialità, riapre il 15 giugno con un volto nuovo. Il desiderio comune di Ferrari e Massimo Bottura, affiancati dall’architetto e designer India Mahdavi, dona nuova luce a questo luogo iconico che racconta la storia di Ferrari, del territorio e delle sue tradizioni.
Il Cavallino e` un protagonista e un simbolo integrante della leggenda Ferrari fin dal 1942, anno in cui l’ingegnere rilevo` i terreni dell’ex Fondo Cavani annettendo alla transazione anche la piccola casa colonica che venne prima utilizzata come mensa, spogliatoio e sede di formazione per la manodopera, e in seguito, nel 1950, ufficialmente aperta al pubblico come Ristorante Cavallino.
Qui Enzo Ferrari riceveva a pranzo i suoi collaboratori, i clienti e gli amici piu` stretti nella sala privata dove amava guardare il Gran Premio.
La rilettura contemporanea di questo spazio riporta in prima linea l’iconicità e l’autenticità di un luogo della leggenda di Maranello, in cui tradizione, storia e identità del territorio sono protagoniste, ma riviste in chiave contemporanea.
Al confine tra la fabbrica, il reparto corse Gestione Sportiva e il nuovo flagship store di Maranello, lo spazio e` stato integralmente ristrutturato e riprogettato da India Mahdavi, invitata a rivitalizzare l’identità del luogo, il suo design, l’architettura degli interni e il giardino, in un equilibrio di comfort e gusto che celebra e valorizza lo stile di vita italiano.
Nella vecchia casa colonica, con una nuova facciata rossa, India Mahdavi ha giocato con il tradizionale vocabolario decorativo della trattoria italiana e di tutti i suoi codici architettonici ispirandosi al mondo Ferrari, al suo spirito di conquista e alla sua audacia, con giocosa eleganza.
A partire dall’ingresso, le sale del ristorante sono collegate da una serie di archi che scolpiscono ritmicamente gli spazi, dando energia alle prospettive come per guidare e accompagnare il visitatore al proprio tavolo con un sorriso amichevole.
Il pavimento in cotto tradizionale alterna piastrelle color terra e avorio in un motivo a scacchiera che ricorda una tovaglia appena stirata. I tavoli e gli schienali delle panche in pelle gialla, dalle forme grafiche e arrotondate, si appoggiano alle boiserie in rovere delle pareti delineando con gioia gli ambienti. Sempre alle pareti, rare raccolte celebrative di fotografie, poster, souvenir e cimeli rivelano lo spirito del luogo e la storia dell'incredibile avventura industriale e sportiva della Ferrari.
Il giardino, riprogettato da Marco Bay, crea un patio come una sala da pranzo open-air, un’oasi di verde all'ombra di un pergolato. Al piano superiore, si trovano le due sale private e la terrazza panoramica. Qui gli ospiti potranno godere di un pasto all'aperto con vista diretta sull’ingresso principale dello stabilimento al civico 4 della via piu` celebre di Maranello.
Al piano terra, anche la Sala Enzo Ferrari, con le sue rifiniture in legno di pioppo, attinge alla storia di emozione e passione del brand. L’ingegnere amava passare qui il suo tempo, davanti al camino, a guardare le gare. India Mahdavi riporta in vita l’intimita` di questa stanza creando una sala da pranzo privata, con sedie rivestite in pelle rossa, incorniciata da una grande finestra a bovindo con doghe in legno mobili che si aprono su un cortile assolato, come se l’ingegnere avesse appena parcheggiato la sua vettura.
Per ripristinare la modernita` della trattoria infondendole una nuova identita`, India Mahdavi ha rivisitato l'heritage e il vocabolario visivo della Ferrari. Utilizzando la digitalizzazione e l'ingrandimento, ha disegnato un Cavallino pixelato, riferimento al logo del brand, il Cavallino Rampante, e ha creato una nuova insegna per il ristorante. Il simbolo del Cavallino e` accuratamente rappresentato nella lamiera traforata del cancello d'ingresso, sulla carta da parati del ristorante e perfino nei merletti che decorano le tende bianche alle finestre, come in ogni trattoria che si rispetti.
Oltre a giocare con il motivo dei motori Ferrari, interpretato in piccoli mobili console, l’architetto ha creato in esclusiva per la location anche una nuova seduta in pelle, a meta` tra una sedia e una poltrona.
Vissuto con brio, affetto e gioia comunicativa, il ristorante rinasce e riapre come una risposta felice, ottimista e amichevole all’anno appena trascorso, come un invito alla condivisione e allo stare insieme a tavola.
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