Etica come estetica: il design sostenibile di Paolo Castelli
09/07/2021 - Oggi più che mai il tema della sostenibilità è strettamente legato a quello della progettazione e del design. Un argomento complesso e oramai ineludibile, che sta spingendo le aziende d’arredo verso nuovi e virtuosi scenari di progettazione. Che impatto può avere la filiera del mobile sull’ambiente? In che modo è possibile ridurne gli effetti? Quali gli strumenti? Da questa riflessione sono nati nuovi percorsi responsabili, come quello intrapreso dal designer e imprenditore Paolo Castelli, CEO dell’omonima azienda bolognese, che ha fortemente voluto puntare i riflettori sul tema. Dalle bio-finiture alla capsule collection 100% eco-friendly “GreenKiss”, il percorso sostenibile di Paolo Castelli nasce come riflessione consapevole e responsabile.
Termini come durabilità, riparabilità, possibilità di aggiornamento e riciclabilità dei prodotti stessi sono tra i punti chiave della produzione Paolo Castelli. L’impegno dell’azienda in favore del pianeta non si ferma però ai soli materiali, ma si estende all’intero ciclo di vita del prodotto, coinvolgendo anche processi produttivi, distribuzione e comunicazione.
Il progetto GreenKiss, l’utilizzo di bio-finiture e materiali eco-responsabili e la certificazione FSC® Forest Stewardship council® ottenuta nel 2019 sono le attività virtuose di Paolo Castelli in risposta al tema.
L’impiego efficiente di materiali eco-friendly è alla base del progetto GreenKiss, la capsule collection ideata da Paolo Castelli insieme ai designer francesi Hubert de Malherbe e Thierry Lemaire. La linea si compone di tavoli, poltrone, sedute e corpi illuminanti, e si ispira al design italiano e francese degli anni ’50 e ’70.
'La prima volta che ho conosciuto Paolo' – afferma Malherbe – 'abbiamo passato ore a discutere su quanto, oggi, la sostenibilità sia uno strumento necessario per qualsiasi progetto.Ideare senza tener conto del problema ambientale e della crescente sensibilità da parte della gente, significa agire fuori dal tempo e dal mercato'.
'Già dalla prima telefonata con Hubert '– commenta Lemaire – 'sono stato subito entusiasta di essere partner di questa innovativa collaborazione. Ho subito pensato alle prestigiose collaborazioni franco-italiane di maestri come Giò Ponti, Willy Rizzo, e oggi De Cotiis. Inoltre credo fortemente nella forza etica dei materiali rigenerati da scarti industriali, nelle trame naturali dei materiali organici che sfruttano la bellezza della natura'.
Linee geometriche, dettagli grafici e proporzioni asimmetriche esaltano la qualità di materiali rigenerati e recuperati. Tra questi, legno di seconda scelta e a crescita rapida, vetro, pietra, tessuti e cemento riciclati, fibre naturali e ceramica sostenibile.
Una spiccata vocazione green caratterizza la bio-finitura in Carbone Naturale Ricostituito™, un materiale completamente sviluppato da Paolo Castelli, realizzato recuperando i residui degli alti forni. Le polveri esauste vengono amalgamate con resine naturali ed impreziosite da trucioli di ottone.
La Finitura Acetica nasce invece come alternativa naturale e sostenibile alla tradizionale verniciatura sintetica. Si tratta di una tecnica antichissima che prevede la cottura del legno nell’aceto, una scelta che dona all’essenza una caratteristica colorazione ambrata.
I principi di eco-design si estendono anche alla distribuzione: tutti i prodotti Paolo Castelli sono imballati privilegiando materiali biodegradabili e compostabili, come il cartone o il legno riciclato.
Anche la comunicazione si fa sempre più green: tutte le informazioni e i materiali su progetti e collezioni sono fruibili principalmente via web. La documentazione cartacea viene invece distribuita utilizzando carta con certificazione FSC e stampe con inchiostri ad acqua.
Ultimo, ma non per importanza, il consumatore rappresenta il vero e proprio agente di cambiamento. Conferenze, giornate di studio, corsi di formazione e divulgazione coinvolgono architetti, designer, urbanisti e ricercatori per tracciare le coordinate di un futuro possibile, ma soprattutto etico e sostenibile.
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