Ph.Luca Miserocchi
05/07/2021 - 27 mq ma più di 1.000 soluzioni interne che funzionano all’unisono, senza mai cambiare la struttura originale e la forma. Partita come un concept innovativo presentato tramite il modello in scala 1:10 in occasione della Milano Design Week 2019, Casa Ojalá è diventata realtà. La prima unità della mini casa è stata infatti costruita in Toscana, tra le colline della Val d’Orcia, all'interno del luxury hotel Castiglion del Bosco, punta di diamante della collezione del gruppo Rosewood. Ensemble fortemente voluto dall’architetto, che ne sposa lo spirito organico di ascolto e coltivazione dell’eredità toscana di terra e di cultura. “Ci teniamo ad iniziare in Italia in sinergia con Castiglion del Bosco, ad offrire ai suoi ospiti d’eccezione un modo assolutamente inedito di vivere e scoprire le meraviglie del Resort”, spiega l'architetto Beatrice Bonzanigo, ideatrice della casa e Presidente di Casa Ojalá srl.
“Emblema del lusso futuro sostenibile, la creazione di Bonzanigo non poteva che sorgere qui dove nasce il nostro Brunello di Montalcino. Un luogo magico, che corre sul crinale della collina come un enorme fiume verde, per vivere emozioni irripetibili”, dichiarano Massimo e Chiara Ferragamo, fondatori di Rosewood Castiglion del Bosco, i quali hanno preso a cuore quel paesaggio secolare, proprio come fosse casa.
Casa Ojalá prende forma attraverso un impianto meccanico manuale composto da corde, carrucole e manovelle che riporta l’ospite alla memoria del viaggio nel vento in barca a vela. La flessibilità dello spazio è resa possibile grazie alla soluzione di pareti scorrevoli, in Wood-Skin e in tessuto, che si arrotolano su dei perni posti all’estremità della circonferenza e al centro della struttura. Legni e stoffe che ogni volta richiamano le tradizioni del luogo in cui Casa Ojalá si posa, costituiscono la sua unicità e adattabilità estetica, pur rimanendo un oggetto formalmente riconoscibile.
Due camere, una matrimoniale e una singola, un bagno, una terrazza, un angolo cottura e un soggiorno che possono però trasformarsi continuamente uno nell’altro, o diventare una grande piattaforma all’aria aperta, una casa senza tetto, o addirittura senza pavimento. Uno spazio di gioco, una casa senza pareti o con diversi strati materici che ne delimitano il confine tra interno ed esterno ogni volta sorprendendo la mano di chi agisce. Una ventina di optional disponibili ne aumenta ulteriormente la flessibilità rendendo Casa Ojalá un prodotto interamente personalizzabile. Ciascun dettaglio può essere sviluppato con materiali più o meno nobili senza modificarne l’essenza.
Casa Ojalá non esiste senza il suo abitante. Lo spazio ridotto è così vissuto come un’abitazione infinita. È piccola, smontabile, trasportabile, non crea volume. I limiti architettonici di visuali costrette, luce filtrata, aria controllata e cielo intoccabile vengono infranti, rimanendo a tutti gli effetti una casa con ogni comodità e funzione. L’abitazione diventa sorpresa, gioco, circo, teatro, gesti. Il paesaggio è la sua facciata.
Una volta montata vive dell’impianto meccanico manuale e non ha bisogno di alcuna assistenza esterna, né umana, né tecnologica. Racchiude in se stessa un sistema di raccolta d’acqua piovana, può essere dotata di energia solare, è integrata da una piccola fossa biologica.
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