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07/07/2021 - Sarebbe bello svegliarsi, affacciarsi alla finestra e ammirare una vista 'spaziale' sulle dune di Marte. È quello su cui sta lavorando l’ingegnere faentino Marco Peroni, autore dell'ambizioso progetto dal titolo ’Abitare lo spazio’ presentato recentemente al Change Festival – in cui è intervenuto insieme all’ex-presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston e all’astrofisica Eleonora Ammannito – e che è in mostra a Bologna nello spazio di via Beroaldo 59.
Peroni, nella suo progetto, immagina giardini e abitazioni con vista verso le dune del pianeta rosso, una città abitabile dall’uomo, analoga a quella su cui ha annunciato di essersi messo al lavoro l’imprenditore sudafricano Elon Musk.
"Questo progetto è un po' la sintesi degli studi che il nostro gruppo di progettazione ha condotto dal 2017 sui sistemi attivi di protezione dei futuri insediamenti sulla Luna e su Marte. I nostri studi, sono basati sulla creazione di un campo magnetico artificiale prodotto da una serie di cavi elettrici in tensione che disposti attorno alla zona abitata la proteggono riflettendo i pericolosi raggi cosmici che altrimenti avrebbero un effetto letale sul corpo umano soprattutto a lungo termine. Ricordiamo che sulla Terra siamo protetti dagli stessi raggi cosmici dal campo magnetico naturale di cui il nostro pianeta è dotato", afferma Marco Peroni.
Quella recentemente presentata è infatti solo l'ultima versione di una serie di soluzioni presentate in questi anni in occasione dei più importanti congressi mondiali di astronautica (AIAA Space 2018 ad Orlando in Florida o allo IAC di Brema sempre nel 2018).
"Si tratta di una base su Marte che verrà costruita quando l’uomo avrà ormai preso confidenza con il pianeta (quindi non un primo insediamento) e vorrà realizzare una piccola città abitata in sicurezza e per abitata per molto tempo da un certo numero di coloni. In questo caso immaginiamo (ma con tecnologie tutte già possibili da realizzare) una grande cupola del diametro di circa 100m costruita in parte con tecnologia di stampa 3D sinterizzando materiali “in situ” e in parte assemblando in loco una grande vetrata in geometria geodetica che illumina l’interno della base spaziale e permette agli abitanti la vista all’esterno", continua l'ingergnere.
Gli elementi della struttura geodetica saranno in alluminio ad alta resistenza e saranno trasportati insieme ai vetri stessi dai grandi vettori tipo lo Starship che Elon Musk stà testando in questi ultimi tempi e che permetteranno a breve di portare grandi carichi e volumi (oltre 100tonn e 1000mc di volume di materiale e di posarlo sul pianeta con la tecnica della retro-repulsione.
Questa condizione particolare – assicura Marco Peroni – permetterà ai futuri coloni di vivere confortevolmente senza soffrire degli stress da luogo chiuso e angusto a cui sarebbero invece sottoposti in un ambiente chiuso alla luce. Ed è permessa dal fatto che attorno alla cupola a sufficiente distanza da essa, è presente un insieme di cavi disposti lungo i paralleli di una sfera ideale sostenuta lungo i meridiani da elementi rigidi circolari.
La stessa struttura sosterrà gli elementi di un “carroponte” che permetterà di costruire la stessa struttura e di effettuare la necessaria manutenzione agli elementi della grande vetrata esterna che dovranno essere puliti dalla polvere marziana ed eventualmente sostituiti (nei suoi strati più esterni di sacrificio) nel caso vengano colpiti da micrometeoriti.
All’interno della grande cupola abitata saranno presenti giardini, parchi e laghi oltre ad una serie di interpiani abitati tutti affacciati sul grande volume illuminato e con vista verso le dune del pianeta rosso.
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