02/08/2021 - Il Calderone che ospita la fiamma Olimpica di Tokyo 2020 è stato progettato da Nendo, lo studio di Oki Sato.
Il designer giapponese si è basato sul concept "Tutti si riuniscono sotto il sole, tutti sono uguali e tutti ricevono energia" di Mansai Nomura, che direttore creativo esecutivo del team di pianificazione per le cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Tokyo 2020.
Al fine di creare la desiderata somiglianza con il Sole, sono state compilate un totale di 85 bozze del progetto, dalle fiamme intrappolate in una sfera di vetro resistente al calore alla rotazione delle fiamme per creare una forma sferica.
Attraverso tentativi ed errori, l’obiettivo è stato raggiunto, e il risultato è una sfera composta da un emisfero superiore e uno inferiore ciascuno con cinque pannelli che rappresentano gli anelli olimpici.
Nonostante il peso di 2,7 tonnellate e il diametro di circa 3,5 metri, al termine della Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici, lo scorso 23 luglio, il Calderone è "sbocciato" con estrema leggerezza e armonia per accogliere la tedofora per Tokyo 2020, la tennista Naomi Osaka.
Il Calderone non simboleggia solo il Sole, ma anche l'energia e la vitalità che da esso si possono ottenere, le piante che germogliano, i fiori che sbocciano e le mani spalancate verso il cielo.
L'energia dell'idrogeno, come energia di nuova generazione, alimenta le fiamme.
L'idrogeno è stato prodotto in uno stabilimento nella prefettura di Fukushima, che è in fase di recupero dal Grande Terremoto del Giappone Orientale del 2011.
L'elettricità necessaria per l'elettrolisi dell'acqua nel processo di produzione dell'idrogeno è fornita dall’energia solare.
L'idrogeno brucia con una fiamma incolore e trasparente ed è invisibile. Per fungere da fiamma Olimpica, è stato utilizzato il carbonato di sodio che per reazione con la fiamma, la olora di giallo.
La quantità e la direzione della soluzione acquosa spruzzata nelle vicinanze del bruciatore sono state ripetutamente studiate ed esaminate insieme alla quantità di idrogeno e all'angolo della valvola, al fine di regolare il movimento e la forma della fiamma in modo che luccicasse come legna da ardere: un tentativo di "progettare le fiamme" senza precedenti.
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