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Foto: blog.urbanfile.org
31/08/2021 - Mentre rimane ancora "in fase di spegnimento", secondo i vigili del fuoco, l’incendio che domenica pomeriggio ha velocemente avvolto la Torre dei Moro, edificio residenziale di 16 piani in via Antonini a Milano, si fanno avanti le prime ipotesi sulle cause che hanno scatenato le fiamme.
Il grattacielo, costruito solo dieci anni fa e abitato da 60 famiglie è stato letteralmente divorato dal fuoco lasciando per fortuna illesi tutti gli inquilini del palazzo.
I video girati durante il rogo mostrano le prime fiamme svilupparsi in un appartamento al 15° piano, fuoriuscire dal balcone ed estendersi in pochi minuti a tutto il fianco del palazzo. Ad azionare la scintilla potrebbe essere stato un cortocircuito che pare abbia intaccato soprattutto la struttura esterna di rivestimento costituita da lastre di polistirene e alluminio.
Tramite “effetto camino”, creato tra i pannelli di rivestimento e l’ossatura principale del grattacielo – che ha consentito alle fiamme di travolgere l’intero edificio – l’aria contenuta in quello spazio così ridotto, ha contribuito a far correre le fiamme che hanno trasformato la torre in una torcia.
Gli stessi pannelli di rivestimento, dunque, non hanno retto al fuoco e proprio il fatto che non fossero ignifughi sarà uno dei temi delle prossime indagini.
Il professor Angelo Lucchini, docente di Architettura tecnica al Politecnico di Milano, nelle prime ore dopo l'incendio aveva dichiarato al Corriere della Sera: "posso fare solo delle ipotesi sulla base di quel che vedo e di quel che leggo: visto che il fuoco pare si sia propagato solo all'esterno, se qualcosa non ha funzionato riguarda esclusivamente l'involucro e in particolare il suo rivestimento. Significa cioè che il sistema di sicurezza interno ha funzionato". Secondo Lucchini l'esterno del palazzo si è incendiato "perché il rivestimento è stato realizzato con materiale combustibile, in grado di reagire rapidamente all'innesco".
"Il rivestimento delle facciate – aveva aggiunto il professore - "è inappropriato e non si concilia con i requisiti di sicurezza rispetto al fuoco previsti dal ministero dell'Interno per gli edifici civili". Un obbligo non esiste, ha sottolineato Lucchini: "Le linee guida preparate dai vigili del fuoco per il ministero, fatte peraltro molto bene, hanno valore di raccomandazione. È però auspicabile che, anche alla luce di questo caso milanese, si acceleri il passaggio a un livello obbligatorio".
Nei prossimi passaggi dell’inchiesta si acquisirà tutta la documentazione relativa alle modalità di costruzione del grattacielo e ai materiali utilizzati.
Anche il sindaco Beppe Sala ha chiesto risposte in tempi brevi: “La Torre dei Moro è stata costruita poco più di 10 anni fa e non è accettabile che un edificio così moderno si sia dimostrato del tutto vulnerabile”.
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