15/09/2021 - In occasione della Milano Design Week 2021, nella cornice del rinnovato Flagship Store di Corso Monforte, Luceplan ha presentato cinque nuove famiglie di lampade decorative per interni: Levante di Marco Spatti, Koinè di Mandalaki Studio, Doi di Meneghello Paolelli Associati, Malamata di Studio Shulab e Zile di Archirivolto Design. Parte del nuovo allestimento anche le lampade outdoor lanciate digitalmente la scorsa primavera: Flia di Alessandro Zambelli, Fienile Outdoor di Daniel Rybakken, Nui e Nui mini di Meneghello Paolelli Associati.
Levante - design Marco Spatti
Nasce dall’intuizione creativa del designer, unita alla ricerca materica, tecnologica e progettuale di Luceplan, uno chandelier dal forte impatto emozionale: un nuovo protagonista degli spazi living della casa come per utilizzo contract. Le dimensioni sono importanti eppure l’immagine complessiva risulta eterea, come di un organismo fluttuante nello spazio. Levante (il cui nome rimanda alla leggerezza e al vento ma ha anche un chiaro riferimento all’estetica orientale) nasce dall’intersezione di tre grandi ventagli, realizzati in un materiale inedito nel settore design, proveniente dal settore del food, con un aspetto che ricorda la carta di riso, in grado di diffondere uniformemente la luce su tutta la superficie. Lo spessore delle vele è minimo e queste si agganciano magneticamente al nucleo centrale che alloggia la fonte luminosa, nascosta come se fosse un cuore organico e pulsante.
La lampada viene proposta in due dimensioni: 60 cm e 1 m di diametro. Il materiale è lavabile, resistente e riciclabile. Levante si propone come una nuova icona Luceplan che nasce nell’ottica della sostenibilità, senza mai tradire la vocazione di proporre progetti di grande qualità formale e impatto emotivo.
Koinè – design Mandalaki Studio
Eleganza e purezza formale caratterizzano questa famiglia di lampade a sospensione battezzata Koinè per il suo significato, “lingua comune”, proprio per la sua geometria che le conferisce un’estrema versatilità. Il vero cuore del progetto non è tuttavia la geometria del prodotto, ma il motore luminoso che lo anima. È qui che risiede la grande portata innovativa di Koinè. Alla sorgente luminosa è stata infatti applicata una lente minerale, appositamente progettata. Il fascio luminoso distribuito dalla lente risulta omogeneo e pulito, un cono di luce ampio e al contempo dai contorni netti. Il confine tra luce e ombra risulta così nitido e non sfumato. Grazie all’attento orientamento della luce, Koinè è priva di abbagliamento, garantendo così un totale comfort luminoso. Il riflettore è un cappello che riveste principalmente un ruolo decorativo. Koinè è disponibile in tre dimensioni (cm 110, 55 e 37 di diametro) e l’ingombro in altezza risulta sempre limitato. La geometria del rosone riprende quella del diffusore.
Doi - design Meneghello Paolelli Associati
“D” sta per due; “O” è un elemento circolare, un disco; “I” un elemento lineare che racchiude la sorgente luminosa. Dall’interazione e composizione di questi due elementi, nel sistema Doi l’elemento circolare e quello lineare traggono magneticamente forza e contenuto uno dall’altro. Doi è composta da due elementi: il disco (fissato a soffitto da una fune d’acciaio) e il faretto (un estruso di alluminio alimentato da un sottile cavo elettrico).
Due forme primarie - un cerchio e una linea - che trovano sempre un equilibrio, perfetto ma inevitabilmente precario. Il modo in cui interagiscono ne determina estetica, posizione e funzionalità. Questo rapporto è il motore del progetto e si realizza attraverso due modalità, sfruttando due forze fisiche diverse: magnetismo e gravità. Il faretto e il disco sono disponibili in tre varianti cromatiche: bianco, nero opaco e ottone satinato. Nel caso del faretto, la versione bianca ha un effetto di zigrinatura che muove la superficie. La ricchezza del sistema è anche data dalla possibilità di abbinare il faretto e il disco secondo le cromie desiderate, ton sur ton o a contrasto. La famiglia si completerà inoltre con una versione a parete.
Malamata – design Studio Shulab
La famiglia di lampade Malamata, il cui nome deriva dall’origine israeliana dei designer e dal significato in ebraico che ha questa parola, “su e giù”, è caratterizzata proprio dalla possibilità di modificare la posizione del diffusore in diverse posizioni.
La lampada assume le diverse posizioni tramite l’impiego di un contrappeso rappresentato da una sfera con pulsante che consente la regolazione. Spingendo questo, si aziona una molla, che comporta il movimento del contrappeso lungo la struttura della lampada e quindi una diversa posizione del diffusore. Oltre alla versione in sospensione, Malamata è disponibile a parete e a terra.
Il materiale utilizzato è un vetro soffiato opale. La particolarità di questo progetto, oltre al suo movimento, è determinata dalla dimensione molto generosa (48 cm) che può raggiungere il diffusore. Lo stesso è anche disponibile in dimensione inferiore (22 cm) ed è impiegato, oltre che per la versione a sospensione, per le versioni a parete e a terra . La dimensione più grande rappresenta uno dei massimi diametri raggiungibili attraverso la tecnica del vetro soffiato. Il diffusore è satinato e per le strutture i colori sono ottone spazzolato e nero opaco.
Zile – design Archirivolto Design
La famiglia di lampade Zile, chiamata così per la geometria molto simile ad una campana tibetana del diffusore, è caratterizzata da un design essenziale. Si compone di lampada da terra, da tavolo e sospensione. L’innovazione di questo progetto risiede nella grande attenzione al concetto di eco-sostenibilità. Da sempre Luceplan ripone grande impegno e attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale non solo nella produzione, ma anche nella distribuzione dei prodotti. A tutti gli effetti Zile è una lampada green. Il materiale del paralume è una plastica bio-durevole (PLA) che viene solitamente utilizzata nel mondo del packaging come materiale compostabile. Proviene all’80% da fonti rinnovabili; la materia prima da cui proviene deriva infatti dagli scarti della produzione di zucchero per uso industriale, quali la canna da zucchero, il mais e la cellulosa e i processi produttivi impiegati sono a basso impatto ambientale (contenuta emissione di CO2). La quasi totalità dei componenti di cui è composta la lampada, sono riciclabili e/o riciclati.
Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici per funzionare correttamente e cookie di Analytics per raccogliere statistiche anonime sulla navigazione. Continuando la navigazione su questo sito si accetta la Cookie PolicyX non mostrare pi�