Dimensione testo |
|
15/09/2021 - Il progetto per il Nuovo Ospedale di Andria è il risultato di una gara vinta ad Ottobre 2020 dal raggruppamento guidato da Binini Partners (capogruppo mandataria) e composto da altri professionisti, tra cui CZA Cino Zucchi Architetti.
Il progetto per il nuovo Ospedale di Andria si colloca all’interno di un territorio dalle forti peculiarità ambientali, tra cui spiccano il celeberrimo Castel del Monte ed il Bosco Finizio. Queste “gemme” del panorama pugliese, uniche per valenza di identità culturale e geografica, fanno parte delle località connesse dalla rete di percorsi di interesse paesaggistico denominati Cammini federiciani.
Da una analisi del sistema urbano della città di Andria, si evince come la maglia del costruito sia fortemente intrecciata alle trame rurali, dando luogo ad un tessuto in stretta continuità tra edificato e agricoltura destinata a vigneti, uliveti e seminativi semplici.
L’integrazione degli elementi di progetto con l’ecosistema circostante avviene, quindi, tramite il rispetto delle preesistenze e delle suggestioni tipiche del territorio, siano esse le visuali aperte, l’orografia pianeggiante e la presenza dell’ulivo come componente del paesaggio e della cultura locale, elemento simbolo di congiunzione alla tradizione rurale mediterranea.
Il progetto degli spazi esterni del nuovo complesso ospedaliero diviene occasione per integrare e dialogare con l’impianto agricolo andriese, mediante la reinterpretazione di orditure e maglie lineari.
Il disegno del verde si sviluppa lungo l’asse nord-sud dell’area di progetto, seguendo una densa matrice rettilinea che ricalca i tracciati degli ulivi esistenti nella zona dei parcheggi, così da creare una barriera visiva ed acustica all’infrastruttura viaria di accesso, per poi diminuire di densità e mutare gradualmente in forme organiche e morbide nel parco per le degenze.
In continuità con le geometrie architettoniche, grande attenzione è stata dedicata alla progettazione dei giardini tematici presenti nelle corti, nel parco e nella copertura verde, sfruttando l’orientamento solare per creare zone d’ombra e raffrescamento naturale ed aumentare la biodiversità complessiva locale.
L’idea di architettura e città come ‘organismo’ coerente piuttosto che addizione di parti, è il concetto alla base del nostro progetto. In due forme: dall’interno, come la creazione di una serie di spazi di percorsi, di sosta e di socializzazione che innervino il complesso e diano ad esso un senso di struttura urbana ospitale e facilmente percorribile dal pubblico; dall’esterno, come una grande cura nella concezione e nel disegno degli spazi aperti di transizione verso la città e la natura circostante.
Invece di risultare come una mera addizione di edifici isolati e connotati da singole funzioni, il complesso del nuovo ospedale è percepito da lontano come un volume chiaro che dialoga con il paesaggio in forma sintetica ed alla scala adeguata. Il perimetro dalla geometria semplice che tiene insieme le sue varie parti è continuamente scavato da corti verdi al contempo intime e aperte sul paesaggio circostante. Esse costituiscono la vera anima del progetto: elementi ambientali capaci di donare luce e affaccio agli ambienti interni in proporzione alle loro necessità e al contempo di diventare spazi pubblici connotati da diversi gradi di intimità o apertura.
Tutti gli spazi del lotto non occupati dal complesso edilizio sono stati disegnati non solo in rapporto al loro ruolo di natura logistica, ma anche come un articolato spazio collettivo capace di generare una serie di transizioni dolci tra la scala paesaggistica e quella degli interni. Una lingua pavimentata si protende dall’ingresso principale sull’angolo nord-ovest verso la rotatoria che separa all’origine l’ingresso dei pazienti e visitatori da quello delle ambulanze. Una lunga vasca d’acqua bordata da una seduta continua in pietra definisce lo spazio pedonale e guida i visitatori verso la corte di ingresso, accompagnata da una fila di lampioni in asse con le snelle colonne metalliche del portico che conduce all’ingresso principale.
I lunghi filari di ulivi che già connotano l’area diventano il tema principale dei parcheggi e del giardino a est e a sud dell’edificio, unificandone le due parti in un unico disegno continuo. Il doppio filare e le larghe strisce verdi tra le file di parcheggi, gli alberi che a tratti sostituiscono il posto auto e ne interrompono la sequenza, gli stalli di sosta realizzati con prato armato riducono grandemente l’impatto dell’asfalto e associano il parcheggio a un elemento del paesaggio di matrice agricola.
In maniera simile, tutto il vasto tetto dell’edifico diventa un elemento del paesaggio. Le sue porzioni trattate a verde, oltre a contribuire all’isolamento termico delle coperture e alla gestione delle acque meteoriche, abbracciano una vasta area praticabile bordata da una panca.
Un’architettura per le Murge
La varietà delle funzioni ospitate dai corpi di fabbrica del complesso e le loro diverse necessità di vista e illuminazione naturale, anche in rapporto alla loro posizione rispetto ai punti cardinali, è tenuta insieme sul perimetro esterno da un elemento che dona unità al complesso e al contempo registra e rappresenta la diversità delle parti attraverso una serie di variazioni.
Su di un modulo base di 50 cm, una serie di paraste verticali realizzate in pietra artificiale di colore chiaro con inerti in pietra di Trani prendono una dimensione trasversale e un ritmo conforme alle necessità degli affacci retrostanti. In corrispondenza delle corti, lo schermo lapideo si fa diafano e crea un rapporto osmotico tra corte e giardino circostante attraverso un grande arco che è al contempo soglia e diaframma tra due spazi di natura diversa, come gli archi che talvolta coprono le strade di Andria antica. Il ritmo semplice delle paraste che articolano il profilo esterno del complesso hanno la semplicità e l’astrazione del romanico pugliese e tuttavia le loro proporzioni e le soluzioni tecniche appartengono del tutto a un’architettura contemporanea capace di esprimere in forma compiuta la dimensione sociale del nuovo ospedale.
Se il perimetro esterno è marcato dalle grandi campate degli archi e dalla scansione verticale delle paraste, le facciate che delimitano le corti sono segnate dalla forte orizzontalità degli elementi frangisole, creando viste aperte sul verde e al contempo proteggendo gli interni da un eccesso di irraggiamento solare nei mesi caldi.
A questi due elementi che donano identità all’architettura dell’intero complesso se ne aggiunge un terzo, l’alternanza di vegetazione e volumi isolati della copertura verde. Questi ultimi contengono le uscite sul tetto dei blocchi di circolazione verticale, le schermature degli impianti e i volumi conici dei lucernari, riferimento astratto ma evidente ai tholos che segnano indelebilmente il territorio di tutta la Puglia.
Nonostante questi riferimenti, l’architettura del nuovo ospedale vuole donare una risposta convincente al tema dell’edificio pubblico contemporaneo. Questa risposta non avviene tanto nel campo dell’immagine – che pure appare a prima vista semplice e “memorabile” – quanto nella creazione di veri e propri ambienti di vita scoperti e coperti, verdi e artificiali, collettivi e domestici, che insieme concorrono a creare un punto notevole in un territorio alla ricerca di un equilibrio nuovo tra evoluzione e conservazione di un paesaggio unico al mondo.
|
Consiglia questa notizia ai tuoi amici
|
|