13/10/2021 - Linea Light Group ha recentemente realizzato l'illuminazione architetturale di due importanti roccaforti situate in Albania, nello specifico a Rruga Kala, Kruge, per il Castello di Croia e nella città di Scutari per quello di Rozafa. In entrambi i casi si riconosce a capo del progetto l'intervento del designer Fulvio Baldeschi.
Per il primo progetto si è vista padrona la città di Croia, antica capitale albanese oltre a essere città simbolo della resistenza contro le invasioni degli ottomani e patria dell'eroe nazionale Giorgio Castriota Skanderbeg. Il suo nome sembra derivare dalla parola krug che significa sorgente in relazione alla presenza di numerose sorgenti di acqua fresca che scendono dai monti circostanti. Dal punto di vista geografico, Croia fa parte dell'Albania centrale e si estende ai piedi del versante ovest del monte omonimo. Questa posizione particolare, punto d'incontro delle vie che collegavano tutto il Paese, ne ha permesso lo sviluppo commerciale e ha determinato il suo ruolo dominante verso i territori limitrofi. Simbolo della città è il Castello, arroccato su una cresta rocciosa sul lato orientale della città; costruito attorno al V/VI secolo d.C. che conserva ancora oggi le strutture interne con il Museo Nazionale Sia, dedicato all'eroe e alla storia albanese, il Museo Etnografico, la Torre dell'Orologio, un'antica torre di avvistamento alta ben 16 metri, che regala una vista panoramica mozzafiato. Non meno importante è Scutari, che ospita il secondo progetto d'illuminazione da parte di Linea Light Group. La città è la più importante nel nord dell'Albania, da sempre una città di frontiera, soggetta alle influenze e alle dominazioni veneziane, slave e ottomane. Un intreccio di culture ancora oggi ben visibile nelle tracce dell'architettura islamica e cattolica, italiana e turca che si ritrovano nei monumenti, negli edifici e anche nel Castello di Rozafa, il simbolo di Scutari nonché il miglior punto di osservazione sulla città e sui suoi dintorni. Arroccato sulla cima di un promontorio, incuneato tra tre fiumi, la fortezza (un tempo) controllava l'ingresso in città. Fu costruito dagli libri e ampliato successivamente nel corso degli anni dai Veneziani e poi dagli Ottomani, con interventi ancora oggi ben visibili. Il suo nome è legato alla leggenda della giovane Rozafa, murata viva al suo interno, come offerta agli dei.
Il Castello di Croia, rispetto a quello di Rozafa, è in realtà una fortificazione che custodisce all'interno della sua cinta muraria oltre a ristoranti e abitazioni private anche elementi iconografici importanti, in primis la Torre. Il progetto illuminotecnico studiato dal lighting designer Fulvio Baldeschi ha avuto come obiettivo la valorizzazione di questi elementi di maggior richiamo, stabilendo una sorta di "gerarchia della luce" che ha visto la realizzazione di un'illuminazione laddove non era prevista (come nel caso della stessa Torre), il riequilibrio dei fasci di luce dove troppo presenti (come per il Museo) e infine, l'accentuazione di zone come l'ingresso, caratterizzato da una porta veneziana e una serie di archi. Anche la cinta muraria, piuttosto irregolare e sfrangiata, è stata oggetto di un attento studio di luci e ombre per conferire profondità ed evitare l'effetto di appiattimento.
Il designer Fulvio Baldeschi si è concentrato per la parte d'illuminotecnica con lo studio di lighting design ha così optato per un mix di soluzioni professionali e industriali di Linea Light Group. All'interno del castello per riequilibrare l'illuminazione del Museo e all'esterno per enfatizzare la cinta muraria, è stato scelto di utilizzare Prolamp di I-LèD Industrial, il proiettore che abbina in un unico prodotto la robustezza necessaria per l'utilizzo negli ambienti esterni, alle elevate performance professionali: efficienza della sorgente luminosa, alta resa cromatica, capacità di mantenere il puntamento. Una grande attenzione, infine, è stata data anche per le parti interne più nascoste e ai dettagli, dalla cinta muraria agli archi di passaggio dove il proiettore Periskop, ha trovato un ampio utilizzo, sia per le sue linee moderne che ben si adattano ai diversi contesti, sia per la sua capacità di evidenziare i dettagli architettonici.
Di grande impatto scenografico gli altri prodotti protagonisti per il secondo intervento presso il castello di Rozafa a Scutari: High-Wired, Envelope e Xenia. Il profilo lineare High Wired, ha permesso di ottenere una luce di controcampo giocando ancora una volta con le ombre. L'illuminazione della zona d'ingresso è dovuta a Envelope il segnapasso versatile qui usato in versione a singola emissione, e a Xenia, la famiglia di apparecchi dalle molteplici possibilità di configurazione che si adeguano a ogni esigenza illuminotecnica, qui utilizzato in modo specifico per illuminare l'ingresso barbacane.
La maggior parte degli apparecchi è stata dotata di una griglia di protezione per evitare atti vandalici e di un dimmer esterno Bluetooth con protocollo Casambi, il sistema professionale avanzato ideato per la gestione dell'illuminazione senza fili che, rispetto alla rete Dali e grazie alla tecnologia Bluetooth, consente una programmazione più efficace in relazione alla lunghezza chilometrica della cinta muraria.
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