28/10/2021 - Lou Estela, il progetto di Dario Castellino e Valeria Cottino a Moiola (CN), nasce dalla necessità di salvare e restaurare un tipico metato di montagna, un essiccatoio di castagne, ormai inutilizzato, a pianta quadrata, con muri in pietra e copertura in legno e lamiera.
La sua limitata superficie non consentiva l'inserimento degli ambienti necessari per soddisfare i comfort primari di una residenza privata, destinazione tipo voluta dalla committenza.
Ciò ha reso necessario l’inserimento di un corpo aggiuntivo che si integrasse con il paesaggio e il contesto circostante dove l’esistente non è dimenticato, ma consolidato e recuperato.
Il nuovo volume non si sviluppa seguendo l’unidirezionalità del metato, ma assume una forma organica e slanciata, quasi fosse in cerca dell'illuminazione solare verso sud e delle migliori viste che la vallata ha da offrire. Questa particolare forma, insieme allo sfalsamento delle assi di legno sulle facciate e la rastremazione del corpo stesso verso l'esistente, creano movimento e gioco, dando alla struttura dinamismo. Nonostante l’evidente contrasto materico tra i due elementi, essi dialogano in modo armonico.
L’inserimento del nuovo edificio nel contesto è dato dall’attenta scelta del materiale: larice autoctono, lavorato in una segheria locale e resistente agli agenti atmosferici tipici del clima montano. I materiali esterni riflettono quelli interni; la zona notte, ubicata nell’edificio esistente, è trattata con una finitura scura che riprende l’annerimento delle pareti in pietra causato dai fumi delle essiccazioni; la zona giorno, nel nuovo volume, è rifinita da pannelli in legno chiaro di quercia per accogliere al meglio la luce proveniente dalla grande vetrata.
Il punto di unione tra le due strutture ospita, invece, un blocco di servizio in pareti a secco di colore bianco, contenente al suo interno il bagno e all'esterno la cucina e gli accessori della camera da letto.
Le scelte che hanno definito questo intervento vogliono dichiaratamente sottolineare la differenza cronologica tra architettura rurale antica e architettura contemporanea, secondo i principi di distinguibilità e reversibilità dell'intervento di restauro.
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