18/11/2021 - La FATV | Fondazione Architettura di Treviso organizza, per i prossimi 6 e 13 dicembre, Conservare il vuoto, due eventi, in modalità webinar, curati dall’architetto Paolo Panetto, di EXiT architetti associati, con l’intento di approfondire i progetti e le architetture di Enrico Molteni e Lopes Brenna.
“E per concludere il mio discorso vorrei pregarvi di considerare il vostro lavoro anche come luoghi futuri per i bambini. Le città e i paesaggi andranno a forgiare il loro mondo di immagini e desideri. E vorrei anche che provaste a considerare ciò che per definizione è l’esatto contrario del vostro lavoro: voi, infatti, non dovete solo costruire edifici, bensì creare spazi liberi per conservare il vuoto, affinché la sovrabbondanza non ci accechi, e il vuoto giovi al nostro ristoro”.
Si tratta della conclusione di un intervento dal titolo “The Urban Landscape” che Wim Wenders tenne nel 1991 a Tokio per una platea di architetti e pubblicato in “L’atto di Vedere” un suo libro del 1992 in cui sono raccolti numerosi testi e interventi del suo periodo artistico più prolifico e interessante. Collocandolo dal punto di vista temporale in un periodo di transizione caratterizzato dalla fiducia per la progettazione urbana degli anni Ottanta e una realtà più oggettuale e autoriale degli anni Novanta, il testo presenta un interessante e fondamentale slancio verso la necessità della costruzione dello spazio. Il vuoto di Wenders potrebbe essere chiamato spazio eloquente in grado di educare lo sguardo dei bambini, ma anche fondamentale allo stare bene in un luogo.
Allo stesso tempo, il concetto di conservazione del vuoto appare di grande contemporaneità e adatto alla comprensione di una platea di architetti. Il vuoto come materiale da costruzione ricorda una nota definizione dello scultore catalano Eduardo Chillida: “Quando costruiamo non facciamo altro che staccare una quantità conveniente di spazio, isolarla e proteggerla, e tutta l’architettura deriva da questa necessità”.
Oppure il riferimento che Alberto Campo Baeza fa a un proverbio andaluso per descrivere il lavoro degli architetti portoghesi Manuel e Francisco Aires Mateus: “Per realizzare una casa si afferra una manciata d’aria confinandola con alcune pareti”.
Enrico Molteni e lo studio Lopes Brenna presenteranno i loro progetti e la loro attività di ricerca focalizzando l’attenzione sul tema dello spazio in architettura, attingendo alla loro biografia professionale, alla loro attività concorsuale e descrivendo la loro architettura.
Enrico Molteni
6 dicembre 2021, dalle 17.30 alle 19.30, Piattaforma Arch_Learning
Enrico Molteni ha riservato da sempre nel suo lavoro grande attenzione e dedizione al tema dello spazio in architettura sia durante il suo percorso formativo con Elias Torres che nell’ambito della ricerca (soprattutto nell’attenzione che ha dedicato al lavoro di Alvaro Siza Vieira) e nella coerenza della sua architettura e della sua attività progettuale. Lavora a Milano e svolge attività didattica presso l’Università di Genova.
Lopes Brenna
13 dicembre 2021, dalle 17.30 alle 19.30, Piattaforma Arch_Learning
Lopes Brenna è uno studio italo-portoghese, con sede a Chiasso, fondato nel 2011 da Cristiana Lopes e Giacomo Brenna dopo aver collaborato con Francisco e Manuel Aires Mateus a Lisbona.
I primi progetti dello studio, interventi di piccola scala legati all’architettura d’interni, sono stati il terreno per prendere le misure alla scala dell’architettura, in modo da poter lavorare con precisione e controllo sul tema del vuoto e degli spazi interstiziali. Entrambi svolgono attività didattica all’Accademia di Architettura di Mendrisio.
L’iscrizione andrà effettuata collegandosi al sito www.ordinearchitettitreviso.it e cliccando su "Eventi" dopo aver effettuato l'accesso oppure direttamente a questo link.
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