13/01/2022 - Venezia accoglie un nuovo hotel tra le sue intime calli, nel sestiere Castello lungo la Riva degli Schiavoni: si tratta di Ca’ di Dio, antico rifugio per pellegrini e donne in difficoltà che, dopo cinquecento anni dall’intervento di Jacopo Sansovino, oggi diviene teatro di una rinascita firmata da Patricia Urquiola.
Molteni&C partecipa a questo prestigioso progetto arredando gli interni delle 66 camere con pezzi custom-made disegnati da Patricia Urquiola.
Sono firmati Molteni&C anche gli elementi che arricchiscono i corridoi, quali i controsoffitti in legno, i rivestimenti in tessuto e le panche.
Negli ambienti interni trovano spazio alcuni pezzi delle collezioni Molteni&C: i tavoli Filigree design Rodolfo Dordoni e le sedie Woody di Francesco Meda.
Il progetto è un inno a Venezia e al suo passato, gli ambienti e i dettagli celebrano i materiali, le cromie e le suggestioni di una città che vive sull’acqua: la palette è sobria e tenue, con gradazioni e trasparenze leggere, che ricordano i riflessi della laguna.
Il senso di accoglienza si percepisce sin dall’ingresso, nella Lobby, in origine la chiesa e uno degli ambienti più rappresentativi dell’intero albergo, dove diventano protagonisti, dal soffitto a doppia altezza, i 14.000 cristalli in vetro di Murano che danno vita alle tre vele del prezioso lampadario.
Ca’ di Dio prosegue poi nella Sala Lettura, al bar Alchemia e nei due ristoranti dell’hotel, Essentia e Vero, quest’ultimo aperto anche agli ospiti esterni.
Ogni spazio presenta una ricercatezza materica caratterizzata da tessuti, vetri, pietre e marmi, lavorati nel rispetto delle tradizioni delle maestranze locali. A completare la narrazione di quella che appare come una “casa veneziana” dall’intima ospitalità, le due altane, da cui ammirare tutta Venezia, e i tre giardini ricavati dalle corti e oasi di pace in cui riconnettersi a sé stessi e all’ambiente circostante.
Ca’ di Dio dispone di 66 camere, di cui 57 Suite e 9 Deluxe: la maggior parte affacciano sulla laguna, con vista sull’isola di San Giorgio e sul Rio Ca’ di Dio. Presentano boiserie tessili e cornici in legno, che riquadrano le finestre, quasi a sottolineare la relazione fra interno ed esterno, lampade disegnate su misura, soffiate dai maestri dell’arte vetraia: anche nelle camere, ogni dettaglio si inserisce delicatamente nel contesto e viene riscritto in chiave contemporanea.
L’hotel fa parte della collezione VRetreats, un atelier di dimore con uno stretto legame con il territorio, strutture percorse da arte e cultura, in un continuum con lo spazio circostante grazie a terrazze, chiostri e giardini.
“Come progettista, lavoro sempre verso una poetica inclusiva, rendendo il committente parte attiva del progetto, così da dare un carattere unico a ogni hotel – spiega l’architetto e interior designer, Patricia Urquiola. “La visione con VRetreats è stata fin da subito concorde sul risultato finale: Venezia doveva essere il nucleo da cui tutto avrebbe avuto origine. L’attenzione nella scelta dei materiali, l’importanza del genius loci sono elementi fondamentali per me. Abbiamo fatto un grande lavoro di ricerca per esaltare la personalità di Ca’ di Dio, senza stravolgerne il passato, ma reinterpretandolo in chiave contemporanea.”
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