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11/01/2022 - A seguito delle numerose polemiche per i disagi causati dalla superficie scivolosa del Ponte della Costituzione di Santiago Calatrava, in questi giorni la città di Venezia sta valutando seriamente l’idea di sostituire il vetro dei gradini del ponte con un materiale più stabile come la pietra. Per precedere servirà il via libera del Consiglio comunale prima e della Sovrintendenza poi. Intanto nei giorni scorsi sono riapparsi i divieti di passaggio sui lati esterni per il rischio ghiaccio.
Il Ponte della Costituzione – opera multimilionaria in vetro e acciaio del progettista catalano inaugurata nel 2008 – con la sua curva morbida sopra il Canal Grande, vicino alla stazione ferroviaria di Venezia, doveva simboleggiare l’apertura alla modernità, ma è purtroppo diventato palcoscenico di cadute rovinose da parte di numerosi cittadini e turisti che lo attraversano quotidianamente ignari della scivolosità della passerella in vetro.
Il Comune di Venezia, in questi giorni, ha dichiarato di essere pronto a stanziare 500.000 euro destinati alla sostituzione dei gradini in vetro temperato del ponte con pietra di trachite, al fine di renderlo più sicuro per i pedoni. La decisione arriva dopo diversi tentativi falliti di limitare gli scivoloni con resina e adesivi antiscivolo. Il mese scorso, poiché il freddo invernale e le piogge hanno reso il pavimento particolarmente pericoloso, i funzionari hanno posizionato cartelli di divieto sulla porzione di vetro del ponte, materiale che lo costituisce per la sua maggior parte.
"Nella situazione attuale, il nostro ufficio sostiene la sostituzione da parte del Comune di lastre di vetro con lastre di pavimentazione in pietra di trachite, coerenti con il design del ponte e con il paesaggio urbano circostante per mantenerne bellezza e funzionalità", ha dichiarato lo studio Calatrava alla rivista Travel + Leisure.
Il Ponte della Costituzione, inaugurato nel 2008, è stato il primo ponte ad attraversare il Canal Grande in 75 anni e uno dei soli quattro costruiti nella Città Galleggiante dal XVI secolo. Nel 2014, le autorità di Venezia hanno citato in giudizio Calatrava dopo che diversi pannelli di vetro (che sarebbero dovuti durare 20 anni) sono andati in frantumi solo dopo quattro.
Le proteste si sono intensificate nel 2013, quando la città ha installato una funivia sul ponte per renderlo più accessibile. La cabina, non progettata dal Calatrava e costata circa 1,5 milioni di euro, si era rivelata troppo durante i mesi estivi. È stata così successivamente smantellata.
Nel 2018 la città ha sostituito alcune lastre di vetro con della trachite, ma durante la pandemia, quando la televisione nazionale ha filmato le persone che camminavano sul ponte per illustrare il ritorno alla normalità dopo il lockdown, ha inevitabilmente colto qualcuno che scivolava. L'anno scorso, l'amministrazione ha quindi raccolto i fondi per sostituire completamente il vetro.
Per attuare il piano e procedere con il restyling del Ponte di Calatrava, la città di Venezia, è in queste ore in attesa degli esiti dei test strutturali che decreteranno successivamente l'approvazione ufficiale del progetto da parte del Consiglio comunale e della Sovrintendenza.
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