12/01/2022 - Vibia illumina lo spazio dining con le lampade Kontur, Halo Jewel, Flat, Flamingo e Musa. L’illuminazione del tavolo contribuisce a creare la giusta atmosfera tanto quanto la scelta degli arredi. Il tavolo è un luogo di condivisione e di contatto. È una zona di incontro quotidiano, ma anche di feste e celebrazioni.
Lo spazio direttamente sopra il tavolo da pranzo è una possibilità: un vuoto che richiede luce. La lampada Kontur di Sebastian Herkner è composta da due elementi, l’inconfondibile struttura fisica con diffusore in vetro opal e la luce che viene emessa. Il diffusore cilindrico della collezione Kontur conferisce alla luce una tonalità calda che illumina 360 gradi. Abbinata al riflettore metallico, evoca una pioggia di luce.
Se la tavola ospita momenti indimenticabili, allora richiede un’illuminazione speciale, ma capace anche di scomparire sullo sfondo. Halo Jewel di Martín Azúa trasforma l’illuminazione in un gioiello. La luce brillante e pura – ma trattata per non abbagliare – è messa in risalto dalla cornice che la sostiene. In Halo Jewel la luce diventa un elemento prezioso incastonato in strutture leggerissime e sospese nello spazio.
Il cibo è un linguaggio universale e il tavolo da pranzo è il palcoscenico su cui si esibisce. Illuminare a sufficienza per consentire di apprezzare ma senza saturare il tavolo di luce è un delicato esercizio di equilibrio. Con Flat di Ichiro Iwasaki la luce si riflette su dei dischi in metallo che fluttuano nello spazio per poi scendere al centro della tavola.
Il tavolo può svolgere molte funzioni diverse nel corso di una giornata. Uno spazio di lavoro, un luogo per mangiare, un ripiano per preparare il pranzo o semplicemente un angolo per una pausa caffè. Questa caratteristica può essere accentuata da una lampada come Flamingo, camaleontica, regolabile, versatile: tante cose insieme. Antoni Arola ha aggiunto un contrappeso che permette intuitivamente all’utente di adattare l’ambiente al tavolo, a seconda dell’uso che ne fa.
Musa di Note Design Studio emette una luce soffusa e rotonda, indiretta con un punto focale visibile. Come l’arte della conversazione, Musa racconta di una luce autentica ma mai troppo diretta, che ci unisce attraverso il linguaggio e l’illuminazione.
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